Venezia, 14 ottobre 2025 – Filippo Turetta ha formalmente rinunciato a presentare motivi d’appello contro la condanna all’ergastolo per l’omicidio di Giulia Cecchettin, la giovane studentessa uccisa lo scorso novembre 2023 a Fossò, in provincia di Venezia. La decisione è stata comunicata dallo stesso Turetta tramite una lettera inviata agli uffici giudiziari del Tribunale e della Corte d’Appello di Venezia, come confermato all’ANSA.
La lettera di Turetta
Secondo quanto riportato dal sito del Corriere della Sera, nella lettera Turetta in esprime un “sincero pentimento” e annuncia la decisione di rinunciare all’appello. La comunicazione è stata recapitata alla Procura Generale, alla Corte d’Assise e alla Corte d’Appello di Venezia, dove si sarebbe dovuto svolgere il processo di secondo grado.
Contenzioso sulle aggravanti
La difesa di Turetta aveva impugnato la sentenza di primo grado contestando il riconoscimento dell’aggravante della premeditazione, valutata dai giudici come esistente. Parallelamente, anche la Procura della Repubblica aveva presentato ricorso, richiedendo l’applicazione delle aggravanti della crudeltà e dello stalking.
Episodi in carcere e contesto della detenzione
Ad agosto, Turetta è stato aggredito nel carcere di Verona Montorio da un altro detenuto, poi trasferito in un altro istituto. Nelle settimane successive, alla luce della possibile richiesta di giustizia riparativa da parte dello stesso Turetta, Gino Cecchettin aveva definito tale iniziativa «strumentale».
La vicenda giudiziaria
Turetta, reo confesso, è detenuto dal 25 novembre 2023 a Verona, dopo essere stato trasferito dalla Germania dove era stato arrestato. Il fermo avvenne a bordo della sua auto, a seguito del ritrovamento del corpo di Giulia nei pressi del lago di Barcis, in provincia di Pordenone, dopo dieci giorni di fuga.
La vicenda giudiziaria di Filippo Turetta
Filippo Turetta, 23 anni, era stato condannato in primo grado per l’omicidio premeditato di Giulia Cecchettin, accoltellata 75 volte nella notte tra l’11 e il 12 novembre 2023. La Procura della Repubblica di Venezia aveva presentato appello, contestando in particolare il mancato riconoscimento dell’aggravante della crudeltà. Il processo d’appello era fissato per il 14 novembre prossimo. Turetta, però, ha scelto di rinunciare ai motivi d’appello, mantenendo aperta la possibilità di richiedere un percorso di giustizia riparativa, ma solo con il consenso del padre della vittima, Gino Cecchettin.
Nel frattempo, Turetta è detenuto nel carcere di Verona, dove a fine agosto è stato vittima di un’aggressione da parte di un altro detenuto. L’episodio ha suscitato la condanna pubblica di Gino Cecchettin, che ha ribadito la necessità di condannare ogni forma di violenza, pur mantenendo un’apertura verso un possibile percorso di mediazione e riconciliazione.






