Milano, 16 ottobre 2025 – L’ex Ilva, ora Acciaierie d’Italia, rischia di chiudere e il governo italiano è chiamato a intervenire con urgenza. A lanciare l’allarme è Pierpaolo Bombardieri, segretario generale della Uil, nel corso di un incontro della Uil-Fpl del Nord Italia tenutosi oggi a Milano. “Siamo molto preoccupati – ha dichiarato Bombardieri – e lo diciamo da tempo: l’impianto rischia davvero di chiudere e bisogna dirlo chiaramente affinché ognuno si assuma la propria responsabilità”.
La richiesta di intervento immediato dello Stato

Il segretario generale della Uil ha sottolineato che è necessario un intervento deciso dello Stato per rilanciare lo stabilimento e superare i conflitti che spesso emergono all’interno delle istituzioni coinvolte. Bombardieri ha espresso l’urgenza di una presa di posizione da parte del governo e del ministro delle Imprese, affinché venga fatta chiarezza sulle sorti dell’ex Ilva, proprio nel giorno dello sciopero indetto dai lavoratori del gruppo.
Acciaierie d’Italia, società costituita nel 2021 e attualmente in amministrazione straordinaria, è nata dalla trasformazione di ArcelorMittal Italia e rappresenta un polo strategico per la siderurgia italiana. Il principale stabilimento si trova a Taranto, in Puglia, ed è il più grande complesso industriale per la lavorazione dell’acciaio in Europa. L’azienda, con un fatturato di 3,8 miliardi di euro nel 2022 e quasi 10mila dipendenti nel 2024, ha alle spalle una storia complessa e ricca di passaggi societari e crisi industriali.
Il contesto industriale e le sfide attuali
La storia dell’ex Ilva si intreccia con quella dell’industria siderurgica italiana, dalle origini nel 1905, passando per la fase di controllo pubblico con l’IRI e Italsider, fino alla privatizzazione e alle successive vicende che hanno visto coinvolti grandi gruppi industriali come ArcelorMittal e Invitalia. Nel febbraio 2024, il governo ha nuovamente ammesso Acciaierie d’Italia alla procedura di amministrazione straordinaria, nominando commissari con l’obiettivo di rilanciare il gruppo e aggiornare le produzioni secondo tecnologie più moderne e sostenibili.
Nonostante questi tentativi, la situazione rimane critica. Bombardieri ribadisce la necessità di un impegno tempestivo e risolutivo da parte delle autorità italiane per garantire la continuità produttiva e salvaguardare i posti di lavoro, evitando così la chiusura di uno degli stabilimenti simbolo della siderurgia nazionale.
L’appello giunge in un momento delicato per l’industria italiana, con la siderurgia che si trova a dover affrontare sfide tecnologiche, ambientali e di mercato. Il ruolo dello Stato, secondo il leader della Uil, deve essere quello di facilitatore e garante di un futuro sostenibile per Acciaierie d’Italia e per i lavoratori che vi operano.




