Napoli, 21 agosto 2025 – Una vicenda che ha suscitato grande attenzione nel capoluogo campano riguarda la decisione iniziale di bocciare una bambina di sei anni affetta da “depressione da abbandono” e “ritardo cognitivo prestazionale” durante il primo anno della scuola elementare. Dopo il ricorso dei genitori al Tar della Campania, la scuola ha fatto marcia indietro ammettendo la piccola in seconda elementare, sebbene la bambina frequenterà un altro istituto dal prossimo settembre.
Il ricorso al Tar e la sospensiva
La decisione di bocciare la bambina, iscritta in un istituto comprensivo del quartiere Fuorigrotta di Napoli, è stata sospesa cautelarmente dal Tribunale amministrativo regionale il 29 luglio scorso. Il Tar ha definito il verdetto “intrinsecamente contraddittorio” e ha evidenziato un “vizio motivazionale”, sottolineando la mancanza di riferimenti a piani o percorsi di apprendimento individualizzati, nonostante fossero state comunicate alla scuola le difficoltà di apprendimento e il disturbo della minore.
Il Tribunale ha fissato l’udienza di merito per il 3 settembre e ha invitato la scuola a rivalutare la decisione entro il 20 agosto, vista la “estrema gravità e urgenza” del caso. In risposta, la dirigente scolastica ha convocato una seduta straordinaria del consiglio di interclasse il 19 agosto, richiamando i docenti dalle ferie per discutere di nuovo la questione.
La retromarcia della scuola e il nuovo percorso per la bambina
Dopo una discussione durata 12 ore, l’istituto ha deciso di ammettere la bambina alla seconda elementare, revocando la bocciatura iniziale. La dirigente scolastica ha definito la decisione originaria “dolorosissima” e motivata da ragioni burocratiche e pratiche, come l’assenza di un insegnante dedicato.
Tuttavia, i genitori hanno deciso che la bambina cambierà scuola a partire da settembre. “Abbiamo vissuto un inferno – hanno dichiarato al quotidiano Il Mattino – e il rapporto di fiducia con la dirigente è venuto meno. Lasciarla lì sarebbe impossibile”. La mamma della piccola ha inoltre denunciato che “per un anno intero mia figlia è stata messa in un angolo e dimenticata”.






