Negli ultimi cento anni, l’Italia ha vissuto numerosi blackout, ma alcuni si sono distinti per gravità, estensione e impatto sulla vita quotidiana dei cittadini. Alcuni sono stati causati da problemi tecnici, altri da eventi naturali estremi o errori umani. Ecco quali sono stati i più gravi, sia in termini di estensione che di durata.
Il blackout del 28 settembre 2003: il più grande di sempre
È stato senza dubbio il più imponente blackout mai registrato in Italia. Alle prime ore del mattino, un guasto sulla rete elettrica svizzera – causato dalla caduta di un albero su una linea ad alta tensione – ha innescato un effetto domino che ha scollegato l’Italia dalla rete elettrica europea. La rete nazionale non ha retto alla domanda e il Paese è piombato nell’oscurità.
Durata: fino a 18 ore in alcune zone
Persone coinvolte: oltre 56 milioni
Conseguenze: paralisi dei trasporti, treni fermi, aeroporti bloccati, blackout totale dalla Sicilia alla Valle d’Aosta.
Roma al buio: il blackout del 25 giugno 2003
Pochi mesi prima del grande blackout nazionale, la capitale italiana era già sprofondata nel buio a causa di un incendio in una cabina elettrica dell’ACEA. Le alte temperature estive aggravarono la situazione, rendendo più difficile il ripristino.
Le cause principali individuate furono:
- Sovraccarico delle linee dovuto al picco di domanda elettrica;
- Guasto tecnico all’interno della cabina, probabilmente legato al surriscaldamento di alcuni componenti;
- Carenza di ventilazione e impianti obsoleti, che non riuscirono a prevenire il propagarsi delle fiamme.
L’incendio costrinse l’ACEA a disattivare temporaneamente interi settori della rete per motivi di sicurezza, provocando un blackout su larga scala.
Durata: circa 12 ore
Persone coinvolte: circa 800.000
Conseguenze: semafori spenti, metro e trasporti fermi, problemi alla rete idrica, disagi diffusi in tutta la città.
L’ondata di gelo del 1985 e il blackout nel Nord Italia
Nel gennaio del 1985, una storica ondata di gelo colpì il Nord Italia. Tra il 5 e il 15 gennaio, le temperature scesero abbondantemente sotto lo zero in gran parte del Nord e del Centro Italia, con punte di -20°C in alcune vallate alpine e appenniniche. La neve cadde copiosa anche in pianura, inclusi centri come Milano, Torino e Bologna.
La situazione climatica estrema mise a dura prova la rete elettrica nazionale, già sotto stress per l’aumento improvviso della domanda di energia elettrica (soprattutto per il riscaldamento elettrico, molto diffuso in quegli anni nel Nord). Le principali cause del blackout furono:
- Accumuli di ghiaccio e neve sui tralicci, che provocarono cedimenti strutturali in diverse aree montane;
- Interruzione delle linee aeree ad alta e media tensione, specialmente in zone impervie come l’Appennino emiliano e le Alpi occidentali;
- Accesso difficile per i tecnici a causa delle strade innevate o bloccate, che rallentò i lavori di ripristino.
Durata: da alcune ore a oltre un giorno in alcune zone montane
Regioni coinvolte: Lombardia, Piemonte, Trentino-Alto Adige
Conseguenze: blackout localizzati, gravi disagi per ospedali, scuole e impianti di riscaldamento.
Il blackout del Sud Italia nel 1962
Uno dei primi blackout su larga scala nel Meridione italiano avvenne negli anni Sessanta. Tra il 9 e il 10 luglio 1962, un guasto importante nella rete elettrica di trasmissione provocò un blackout diffuso in Sicilia e Calabria, estendendosi anche ad alcune zone della Campania e della Puglia. Le cause tecniche non furono mai completamente chiarite, ma i documenti dell’ENEL (nata proprio in quegli anni, nel 1962) indicano:
- Sovraccarichi nelle linee di trasmissione ad alta tensione;
- Difetti nei sistemi di protezione e isolamento dei nodi principali;
- Mancanza di connessione stabile tra le reti regionali del Sud e il resto della rete nazionale.
Durata: alcune ore (in alcune aree si superarono le 12 ore senza corrente elettrica)
Cause: guasto alla rete elettrica
Conseguenze: blocco di servizi essenziali e difficoltà nei trasporti e nelle comunicazioni.
Milano al buio: 21 luglio 2007
Nel cuore dell’estate milanese, un incendio in una cabina sotterranea in zona Loreto lasciò oltre 300.000 utenze senza elettricità. Il calore eccessivo, unito alla vetustà di alcuni componenti e a una scarsa ventilazione sotterranea, contribuirono al surriscaldamento e alla propagazione delle fiamme. L’incendio costrinse i tecnici a isolare alcune linee per sicurezza, provocando un effetto a catena che portò al blackout di ampie zone della città.
Durata: 2-3 ore
Conseguenze: blocco della metropolitana, semafori spenti, traffico nel caos.






