Venezia, 12 dicembre 2025 – Il Tribunale di Venezia ha assolto un uomo di 52 anni dall’accusa di violenza sessuale su una ragazza che all’epoca dei fatti aveva 15 anni, stabilendo che “c’era il consenso” tra le parti. La sentenza, pronunciata mercoledì scorso dal collegio presieduto dalla giudice Francesca Zancan, ha ribaltato la richiesta di condanna a otto anni di reclusione avanzata dalla Procura.

Il caso e le accuse di violenza sessuale
La vicenda era approdata in tribunale dopo la denuncia presentata dai genitori della giovane, che, insospettiti dai rapporti tra la figlia e l’uomo, l’avevano interrogata fino a ottenere la confessione di presunte violenze sessuali. I due si erano conosciuti su Instagram nel 2020 e, secondo l’accusa rappresentata dal pm Giovanni Zorzi, l’uomo avrebbe insistito per incontrare la ragazza nonostante i suoi rifiuti, creando in lei un senso di oppressione e obbligo che l’avrebbe portata a cedere. La Procura aveva quindi contestato la violenza aggravata dalla minore età della vittima.
La decisione del Tribunale e le motivazioni
Nel corso del processo sono stati ascoltati diversi testimoni, compresa la giovane, oggi maggiorenne, il cui racconto non ha convinto i giudici, che lo hanno definito “inverosimile”. Fondamentali per l’assoluzione sono stati alcuni messaggi inviati dalla ragazza all’imputato, tra cui uno in cui scriveva “sei mio”, segno, secondo i giudici, di un rapporto consensuale. Nelle motivazioni lette in aula, si ipotizza che la ragazza abbia raccontato una versione di violenza per paura della reazione dei genitori.
L’avvocata Maria Teresa Manente, responsabile dell’ufficio legale di Differenza Donna, ha duramente criticato la sentenza: “Una sentenza che ci riporta indietro di 30 anni. Ancora una volta non si crede a una ragazza, la si accusa di aver provocato. Il ‘lei ci sta’ diventa prova contro la sua parola, si sostiene che sia stato il suo comportamento a legittimare la condotta di un uomo adulto”.






