Pescara, 18 settembre 2025 – Un annuncio di lavoro pubblicato su un gruppo Facebook dedicato a Montesilvano, comune della provincia di Pescara in Abruzzo, ha suscitato un acceso dibattito sulle modalità di selezione del personale. Il post, ora rimosso, richiedeva un parrucchiere uomo gay con partita IVA, specializzato nel settore femminile, per un nuovo salone del centro abruzzese.
“Cercasi parrucchiere gay”: la reazione del web
L’annuncio, riportato da ‘Il Centro’ e rilanciato dal ‘Fatto Quotidiano’, recitava: “Il nostro meraviglioso salone a Montesilvano è alla ricerca di un parrucchiere uomo gay, specializzato nel settore femminile, con ottima presenza, motivato, con propria clientela e partita IVA, da inserire immediatamente con formula di affitto poltrona. Offriamo un ambiente accogliente e professionale, dinamico e in continua crescita, dove il talento e la personalità sono sempre valorizzati. Cerchiamo una persona determinata, seria e appassionata, pronta a dare il meglio e crescere insieme a noi. No perditempo”.
Il post ha generato una valanga di commenti, divisi tra accuse di discriminazione e sessismo e chi, invece, ha difeso la scelta del titolare. Il dibattito si concentra soprattutto sulla legittimità di richiedere una specifica orientamento sessuale come requisito professionale.
Le motivazioni del titolare e il contesto locale
Il titolare del salone, Alessandro Tacconelli, ha dichiarato che “i parrucchieri gay per donne hanno una manualità, una sensibilità, una delicatezza nei confronti delle clienti, uno stile e uno charme diverso”. Tacconelli ha sottolineato di non aver inteso discriminare nessuno e ha affermato che il salone vuole invece “sostenere una categoria spesso discriminata”.






