Roma, 15 novembre 2025 – Si è svolta oggi presso l’Università La Sapienza di Roma l’Assemblea Nazionale “Contro i re e le loro guerre”, un importante appuntamento di mobilitazione e riflessione che ha riunito attivisti e rappresentanti di numerose realtà sociali italiane impegnate contro il colonialismo, l’imperialismo e le politiche di riarmo, con un’attenzione particolare alla sofferenza del popolo palestinese.
Un movimento in crescita contro guerre e oppressioni

La giornata ha visto una pluralità di interventi che hanno raccolto e rilanciato l’ampio movimento di protesta nato negli ultimi anni in Italia. Luisa Morgantini, ex vicepresidente del Parlamento Europeo e attuale presidente di Assopace Palestina, ha sottolineato come “c’è una rinascita, da qualche anno, sul tema no al colonialismo, no all’imperialismo e no alla sofferenza del popolo palestinese”. Morgantini ha definito la disobbedienza una virtù, preannunciando “un autunno caldo di mobilitazioni di cui noi saremo protagonisti”. La sua esperienza, che include una lunga militanza per i diritti umani e la pace, ha confermato il legame profondo tra la lotta per la Palestina e la resistenza contro le politiche di guerra e oppressione su scala globale.
Maria Elena Delia, portavoce italiana della Global Sumud Flotilla, ha rilanciato la necessità di una convergenza tra le diverse realtà sociali: “Spaccati non riusciremo a risolvere nulla”, ha detto, ricordando con emozione le prime manifestazioni di solidarietà che hanno accompagnato la Flotilla. Delia ha inoltre denunciato la complicità del governo italiano, che continua a finanziare il riarmo con 30 miliardi di euro, e ha ribadito l’urgenza di un coordinamento unitario delle lotte.
Il sostegno al popolo palestinese e le mobilitazioni future
Un momento di grande impatto è stato dato dal videomessaggio di Arab Barghouti, figlio del leader palestinese Marwan Barghouti, detenuto in Israele dal 2002 e simbolo della resistenza palestinese. Arab ha ringraziato per il sostegno internazionale e ha annunciato il rilancio della campagna per la liberazione del padre e di tutti i prigionieri palestinesi prevista per il 29 novembre, mentre i partecipanti hanno mostrato cartelli con l’immagine di Marwan Barghouti, manifestando un forte senso di solidarietà.
L’assemblea ha inoltre deciso di redigere un documento programmatico che guiderà le iniziative delle prossime settimane, in vista delle manifestazioni nazionali del 28 e 29 novembre. Questi appuntamenti si inseriscono in un contesto di crescente mobilitazione popolare contro il governo italiano, accusato di sostenere politiche di riarmo e di repressione delle proteste sociali, in particolare con l’approvazione del decreto sicurezza e la stretta contro gli spazi democratici.
All’incontro hanno partecipato anche rappresentanti di collettivi di fabbrica come l’ex Gkn, reti come Stop Re-arm Europe e No Bavaglio, nonché personalità del movimento per la pace e i diritti umani come Francesca Albanese e Tony la Piccirella del Global Movement to Gaza e Global Sumud Flotilla.
L’assemblea di oggi ha quindi rappresentato un momento significativo di coordinamento e rafforzamento di un movimento che si propone di opporsi con forza alle guerre, al colonialismo e all’autoritarismo, cercando unire diverse lotte per costruire un’alternativa condivisa.






