Roma, 17 luglio 2025 – Emergono nuovi dettagli sull’incidente del volo Air India AI171 avvenuto il 12 giugno scorso, in cui un Boeing 787 Dreamliner si è schiantato pochi secondi dopo il decollo dall’aeroporto di Ahmedabad causando la morte di 260 persone tra passeggeri e persone a terra. Un’inchiesta internazionale, con il coinvolgimento di autorità indiane e statunitensi, ha fatto luce sulla dinamica interna alla cabina di pilotaggio, rivelando il ruolo cruciale del comandante Sumeet Sabharwal.
Il gesto fatale del comandante Air India Sabharwal
Secondo quanto riportato dal Wall Street Journal e confermato da fonti investigative statunitensi, è stato proprio il comandante Sumeet Sabharwal a disattivare gli interruttori che regolano il flusso di carburante ai motori del velivolo Air India pochi secondi dopo il decollo. La registrazione audio estratta dalle scatole nere mostra che il primo ufficiale Clive Kunder, che aveva i comandi in quel momento, ha reagito con sorpresa e panico, chiedendo ripetutamente al comandante il motivo di quella manovra. Nel frattempo Sabharwal appariva calmo, minimizzando o negando la sua azione per diversi secondi.
Il gesto, avvenuto tre secondi dopo il decollo, ha provocato l’immediata perdita di potenza dei motori, con il primo ufficiale che ha tentato di riavviarli senza successo. L’incidente si è consumato in meno di mezzo minuto, causando la tragedia. Il rapporto preliminare indiano aveva già segnalato lo spostamento degli interruttori dalla posizione “Run” a “Cutoff”, ma senza specificare chi avesse effettuato la manovra. Solo ora, grazie alle indagini congiunte e all’analisi delle registrazioni, è chiaro che la responsabilità è attribuibile al comandante, veterano con oltre 15.600 ore di volo.
Profili dei piloti e reazioni all’inchiesta
Il comandante Sumeet Sabharwal, 56 anni, con una carriera di quasi trent’anni e abilitazioni su vari modelli di aerei tra cui Boeing 787 e 777, era considerato un pilota esperto e stimato, prossimo alla pensione e descritto come riservato e disciplinato. Al contrario, il primo ufficiale Clive Kunder, 32 anni, con circa 3.400 ore di volo, si trovava al suo secondo anno di esperienza in Air India. Kunder aveva completato la sua formazione negli Stati Uniti e coltivava la passione per il volo fin da bambino.
L’amministratore delegato di Air India, Campbell Wilson, ha invitato a non trarre conclusioni premature, sottolineando che l’indagine è ancora in corso e che la compagnia continua a collaborare con le autorità. Il Ministero dell’Aviazione Civile indiano ha definito l’articolo del WSJ «unilaterale» senza fornire ulteriori commenti. Nel frattempo, l’Associazione dei piloti di linea indiana ha espresso critiche sulla gestione dell’indagine, lamentando una presunta mancanza di trasparenza e l’esclusione di piloti esperti dal team investigativo.
Le autorità indiane stanno approfondendo anche gli aspetti personali e professionali dei piloti, ma al momento non sono emerse altre anomalie, compresi i risultati negativi degli alcoltest effettuati sull’equipaggio prima del volo. La posizione degli interruttori, situati in una zona della console difficile da raggiungere accidentalmente, fa ritenere agli esperti che lo spegnimento dei motori sia stato un atto intenzionale.






