Roma, 17 settembre 2025 – Un’aggressione omofoba di inaudita violenza ha scosso il cuore della Capitale nella notte tra il 13 e il 14 settembre. Vittima è Alessandro Ansaldo, 25 anni, giovane musicista appena rientrato a Roma dopo gli studi a Londra. L’episodio, avvenuto in corso Vittorio Emanuele II, all’altezza di largo Argentina, ha acceso nuovamente i riflettori sulla drammatica emergenza delle discriminazioni e violenze contro la comunità LGBT+.
L’aggressione omofoba in pieno centro
Alessandro, mentre tornava a casa dopo una festa alla Luiss, è stato avvicinato da un branco di almeno dieci ragazzi italiani con accento romano, di età compresa tra i 18 e i 22 anni. Il giovane è stato prima insultato con epiteti omofobi pesanti e ha ricevuto degli sputi in faccia, per poi preso a pugni ripetutamente al volto. Subito dopo, un altro aggressore lo ha colpito alle spalle, mentre i complici ridevano e osservavano la scena.
Il 25enne ha riportato un trauma cranico-facciale, la frattura del naso e contusioni alle costole. Trasportato all’ospedale Santo Spirito, ha ricevuto una prognosi di almeno venti giorni. “Erano in dieci, due mi hanno distrutto il ventaglio, picchiato e ricoperto di insulti omofobi. Gli altri guardavano”, ha raccontato Alessandro. La madre, Yasmin Taskin, giornalista, ha lanciato un appello ai testimoni affinché si facciano avanti per aiutare le forze dell’ordine a identificare gli aggressori.
Gaynet chiede nuove linee guida contro le discriminazioni
La vicenda ha suscitato immediata reazione da parte di Gaynet.“L’episodio che ha colpito Alessandro Ansaldo la notte del 13 settembre a Roma è l’ultimo di una lunga serie e chiama in causa un clima ormai irrespirabile, alimentato da un Governo che con una mano specula sull’assassinio di Kirk unendosi al coro del trumpismo globale e con l’altra cerca di eliminare la prevenzione e l’educazione alle differenze nelle scuole con le proposte Sasso e Valditara” ha dichiarato Rosario Coco, il presidente di Gaynet, in una nota.
“Auspichiamo che Roma Capitale approvi presto le linee guida contro le discriminazioni di genere, realizzate a seguito di un lungo lavoro tra Commissione Parità, Ufficio diritti LGBT+ e associazioni. Il documento, in attesa di essere discusso in Assemblea Capitolina, recepisce le indicazioni del modello di delibera comunale ‘in Comune contro l’Odio’ promosso dalle associazioni e presentato lo scorso giugno con il sostegno della Rete Ready, un modello che prevede la costituzione in parte civile dei comuni in cui si commettano reati di matrice legata all’orientamento sessuale e all’identità di genere. Ci appelliamo alle amministrazioni comunali di tutta Italia affinché promuovano la discussione di questo provvedimento per far fronte a un’emergenza ormai conclamata con un aumento costante degli episodi di aggressione e dei suicidi, da ultimo quello del giovane Paolo a latina la scorsa settimana”, ha aggiunto Coco.
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