A Roma sit-in per il rapper che rischia la pena di morte in Iran. Presente anche la comunità ebraica
“In Iran più paura del regime che dei bombardamenti israeliani”
CRONACA (Roma). Sit-in di attivisti iraniani in solidarietà a Toomaj Salehi, repper iraniano imprigionato dal regime che rischia la pena di morte. “In Iran non è cambiato niente, regime iraniano fa ancora più repressione ed è più forte con le donne. Non se ne parla più molto perché ci sono altre questioni in Medio Oriente. Quindi siamo qui per essere la voce delle donne iraniane, del popolo iraniano e di Toomaj per la sua liberazione. Se venisse eseguita la condanna a morte significa aver spento la voce dell’Iran. Popolo iraniano non ha problemi con il popolo israeliano. Il governo iraniano ha finanziato da sempre gruppi terrostici come Hamas, Hezbollah e Houti causando una guerra in Medio Oriente. Tante donne che conosco hanno detto sui social che gli iraniani hanno più paura del regime che di eventuali bombardamenti israeliani. dichiara Fariba Karimi, militante e artista iraniana. “Volevamo dare la voce alle parole di Toomaj con questa performance, come lui ci ha supportato quando poteva farlo ora noi siamo la sua voce”, afferma Noushin, attivista e ballerina. “Siamo qui al fianco dei giovani iraniani per chiedere la libertà per Toomaj, un giovane rapper perseguitato in Iran che rischia la pena di morte. Il popolo ebraico e il popolo di Israele sono al fianco dei giovani iraniano per la democrazia e la libertà”, afferma Benedetto Sacerdoti, referente in Italia del forum delle famiglie degli ostaggi israeliani a Gaza. (Marco Vesperini/alanews)
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