Roma, 18 novembre 2025 – È stato presentato ieri in Senato il disegno di legge denominato “Legge Bove sul primo soccorso”, un’importante iniziativa legislativa che prende il nome da Edoardo Bove, giovane centrocampista della Fiorentina, protagonista lo scorso 1º dicembre 2024 di un drammatico episodio sul campo: un arresto cardiaco durante la partita Fiorentina-Inter allo stadio Franchi di Firenze. La tempestività degli interventi medici ha salvato la vita al calciatore e ha ispirato la nascita di questa legge, mirata a migliorare la preparazione della popolazione italiana in materia di pronto soccorso.

I dati alla base della Legge Bove
La presentazione della legge, curata dai senatori Lombardo e Calenda, ha evidenziato dati allarmanti: in Italia, circa 65.000 persone ogni anno perdono la vita a causa di ritardi o mancanze nei soccorsi immediati, mentre un arresto cardiaco si verifica mediamente ogni 7 minuti. Tuttavia, il 75% delle persone colpite sopravvive se riceve un primo soccorso entro il primo minuto dall’evento. Questi numeri sottolineano l’urgenza di diffondere la cultura del primo soccorso e di creare una rete capillare di soccorritori preparati.
“Crediamo sia fondamentale costruire una comunità di soccorritori, è l’unica leva per salvare le vite uman”, ha dichiarato il senatore Lombardo durante l’apertura della conferenza stampa. A toccare una nota emotiva è stato Edoardo Bove che, visibilmente commosso, ha voluto dedicare questa legge alla memoria di chi non ce l’ha fatta, citando nomi emblematici come Matteo, Stefano Carone, Filippo Alessandrini e Davide Astori. “Sono onorato che il mio nome possa essere legato a questa legge, ma soprattutto voglio che questa iniziativa sia un segnale per tutti: è arrivato il momento di fare qualcosa di concreto”, ha affermato Bove, che ha anche espresso la sua volontà di tornare presto a giocare a calcio.
I contenuti principali del disegno di legge
Il testo legislativo si articola in sette articoli e prevede, al primo punto, il finanziamento di corsi di formazione sulle tecniche di primo soccorso, destinati agli studenti maggiorenni delle scuole secondarie di secondo grado, ai frequentanti percorsi triennali e quadriennali di istruzione e formazione professionale di competenza regionale, nonché agli insegnanti di scienze motorie e sportive delle scuole secondarie di primo e secondo grado.
Gli articoli successivi introducono l’obbligo di frequenza di corsi di primo soccorso per ottenere l’idoneità alla patente di guida e per essere ammessi ai corsi di laurea e diploma in scienze motorie. Si tratta di misure già sperimentate con successo in altri Paesi, come la Danimarca, dove la sopravvivenza agli arresti cardiaci è triplicata in oltre dieci anni grazie a normative simili.
Il disegno di legge contiene anche una proposta per ridurre l’IVA sui defibrillatori dal 22% al 5%, equiparandola a quella dei dispositivi salvavita, al fine di incentivarne la diffusione.
Presenti in Senato anche importanti esponenti del Governo e del Parlamento. Il ministro per lo sport e i giovani, Andrea Abodi, ha sottolineato l’importanza dell’iniziativa: “Come Governo non possiamo non stare tutti dalla stessa parte su un argomento del genere, siamo tutti sulla stessa barca”. La vicepresidente del Senato Licia Ronzulli ha aggiunto: “La prima cura è il tempo. Il vero punto debole di oggi è la preparazione delle persone perché i defibrillatori ci sono. Il Parlamento su questo si muoverà unito”. La senatrice Simona Malpezzi ha espresso gratitudine a Bove per essere il testimonial di questa battaglia: “Sono in Parlamento dal 2013 e questa è la terza legge su questo argomento, per questo la voce di Edoardo è fondamentale”.
Con questa legge si intende dunque promuovere una cultura della prevenzione e del soccorso immediato che possa ridurre drasticamente il numero di decessi evitabili ogni anno in Italia.






