Bergamo, 19 novembre 2025 – A pochi giorni dalla difficile trasferta di Napoli, Raffaele Palladino, nuovo allenatore dell’Atalanta, ha delineato con chiarezza la sua visione per la squadra nerazzurra, richiamando i valori del territorio e fissando obiettivi ambiziosi. Il tecnico, che ha preso il posto di Ivan Juric, esonerato dopo una serie di risultati deludenti, ha espresso grande fiducia nel gruppo ereditato e ha sottolineato la necessità di ritrovare una mentalità vincente e una prestazione da “top club”.
Palladino: “Pretendo lavoro, intensità e sacrificio”
Nel corso di un incontro con la stampa, Palladino ha evidenziato la sua volontà di vedere una squadra che incarni i valori tipici dei bergamaschi: “lavoro, intensità, sacrificio”. L’ex attaccante, che ha portato con sé esperienze importanti da Monza e Fiorentina, ha ringraziato l’allenatore croato per aver lasciato una squadra in ottima condizione fisica e piena di dedizione. Il riferimento sullo sfondo è inevitabilmente a Gian Piero Gasperini, che per nove anni ha segnato profondamente la storia del club: “Gasp ha fatto qualcosa di indelebile qui – ha detto Palladino – ma dobbiamo guardare avanti. L’obiettivo è riportare l’Atalanta dove le compete, ovvero in Europa, e dimostrare che l’attuale classifica non rispecchia il valore della squadra”.

Il tecnico ha raccontato di aver lavorato principalmente sull’aspetto psicologico della squadra: “Quando cambia l’allenatore, il morale tende a calare. Ho cercato di toccare i tasti giusti per far ritrovare quello spirito che si era un po’ perso”. Durante il suo periodo di pausa, Palladino ha affinato il proprio bagaglio tecnico e tattico, ispirandosi anche a modelli inglesi come l’Arsenal di Arteta. “L’Atalanta per me è un top club – ha aggiunto – e qui il dogma è comandare le partite. Non esistono titolari o riserve, ogni giorno è un test”.
Focus su giocatori e assetto tattico
Sulla rosa a disposizione, Palladino ha espresso fiducia in alcuni giocatori chiave: “Credo molto in Scamacca e Krstovic. Gianluca ha grandi potenzialità ma deve impegnarsi di più negli allenamenti. Lookman può fare la differenza, l’ho sentito telefonicamente e si è presentato bene”. Riguardo a Daniel Maldini, già noto al tecnico dai tempi del Monza, ha sottolineato che dovrà competere con altri esterni come Sulemana e Lookman, senza possibilità di deconcentrazione.
Sul piano tattico, Palladino conferma l’impianto consolidato del 3-4-2-1 o con il trequartista, ma con una novità importante: “Voglio gol da tutte le zone del campo, anche dai quinti che devono chiudere di più l’azione e riempire l’area”. Questa è una risposta diretta alla sterilità offensiva che ha penalizzato la squadra sotto Juric.
Il nuovo corso dell’Atalanta si basa dunque su un mix di identità territoriale, rigore psicologico e ricerca di efficacia offensiva, con Palladino deciso a invertire la rotta per riportare la squadra ai livelli a cui è abituata.






