Torino, 11 novembre 2025 – La Juventus Football Club ha ufficializzato oggi una nuova svolta dirigenziale con la nomina di Damien Comolli a amministratore delegato. L’elezione, decisa dal Consiglio di Amministrazione, segna la fine del ruolo di Direttore Generale, carica precedentemente ricoperta da Maurizio Scanavino fino al 7 novembre scorso.
Damien Comolli, un dirigente con un curriculum internazionale
Nato a Béziers nel 1971 e di origini italiane, Damien Comolli vanta una lunga esperienza nel calcio europeo e internazionale. Dopo aver iniziato come allenatore nelle giovanili del Monaco e nel V-Varen Nagasaki in Giappone, Comolli ha maturato ruoli chiave come osservatore capo all’Arsenal sotto Arsène Wenger, contribuendo agli acquisti di campioni come Thierry Henry e Robert Pirès. La sua carriera da dirigente lo ha visto passare per club prestigiosi come Saint-Étienne, Tottenham, Liverpool e Fenerbahçe, con risultati alterni ma sempre caratterizzati da un’intensa attività di scouting e gestione del mercato.
Dal 2020 al 2024 è stato presidente del Tolosa, con cui ha ottenuto la promozione in Ligue 1 e la conquista della Coppa di Francia, consolidando la permanenza del club in massima serie. Tuttavia, la sua carriera recente è stata segnata anche da una condanna a una multa e a un anno di ineleggibilità per una questione giudiziaria legata a commissioni sportive.

La Juventus e il futuro sotto la guida di Comolli
Il nuovo amministratore delegato si trova di fronte a un compito complesso: dopo aver chiuso il mercato estivo, la Juventus dovrà nominare un nuovo direttore sportivo. Tra i nomi in pole position figura Marco Ottolini, ex Genoa e già parte dello scouting della Juventus, che potrebbe collaborare con Comolli e con il tecnico Luciano Spalletti per il rilancio della squadra.
Spalletti, che ha da poco iniziato la sua avventura a Torino, punta a rafforzare la difesa, con l’ipotesi di riportare in Italia Kalidou Koulibaly, un giocatore che conosce bene e che potrebbe rappresentare un rinforzo strategico per la retroguardia bianconera nella seconda parte della stagione.






