Esistono condanne che suonano come leggende: migliaia, decine di migliaia, perfino centinaia di migliaia d’anni di pena. Sono spesso il risultato del cumulo di centinaia o migliaia di capi d’accusa, o la risposta simbolica dei tribunali alla portata del danno arrecato. Ma dietro le cifre astronomiche ci sono crimini concreti, vittime reali e sistemi giudiziari che talvolta devono tradurre l’indicibile in numeri.
Il primato assurdo: condanna a 141.000 anni per una truffa di massa
Il caso di Chamoy Thipyaso in Thailandia rimane il più clamoroso: condannata nel 1989 per una frode piramidale che coinvolse oltre 16.000 persone, le furono inflitti più di 141.000 anni di reclusione. Un record certificato dal Guinness, che però va letto nella cornice della legge locale: all’epoca la normativa limitava la detenzione effettiva per frode a vent’anni e la donna venne rilasciata molto prima di scontare la pena “formale”.
Lo schema Ponzi punito con una condanna monstre
Nel 2025 la Turchia ha inflitto pene colossali a chi è ritenuto responsabile del crollo di “Çiftlik Bank”, uno schema Ponzi online che ha prosciugato i risparmi di migliaia di investitori. Mehmet Aydın si è visto comminare decine di migliaia di anni di pena — una cifra che sottolinea la gravità del danno economico ma che nei fatti resta in gran parte simbolica.
Attentati e percorsi di pena in Europa
Le condanne legate agli attentati di Madrid del 2004 portano numeri impressionanti: per alcuni imputati le pene superano le cinquanta e le quaranta mila annualità sommate. Tuttavia, nelle prassi giuridiche europee esistono limiti all’effettiva detenzione: la Spagna, ad esempio, stabilisce un tetto massimo di carcere effettivo (intorno ai 40 anni), ridimensionando così l’impatto pratico delle cifre stabilite in sentenza.
Le condanne “infinite” negli Usa
Negli Stati Uniti la somma delle condanne ha portato a termini estremi assegnati a singoli imputati: Charles Scott Robinson fu condannato negli anni Novanta a 30.000 anni per reati sessuali. Numeri del genere nascono spesso dalla sovrapposizione di pene per più capi d’imputazione e hanno il valore di una risposta giudiziaria alla ferocia dei fatti contestati.
Pene severissime per truffe su larga scala
In Asia i casi di frodi finanziarie di massa hanno prodotto sentenze enormi che, però, scontrano con limiti legali alla durata effettiva della pena. Il thailandese Pudit Kittithradilok, condannato a migliaia d’anni per una vasta truffa, ha poi visto la pena ridotta in virtù della confessione e della normativa nazionale che fissa massimali molto più bassi rispetto alla somma teorica dei capi d’accusa.
Crypto-crash e maxi-pene: il caso Thodex
Il crollo di piattaforme di criptovalute ha dato origine a condanne pesanti: il fondatore di Thodex è stato giudicato colpevole di reati finanziari legati al collasso della piattaforma e condannato a oltre diecimila anni. Anche qui, le cifre servono a comunicare l’entità del danno collettivo.
Queste sentenze spingono a una domanda: numeri così enormi servono davvero a qualcosa nella pratica penitenziaria, o sono soprattutto un modo per misurare la gravità morale e sociale del reato?
Potrebbe interessarti anche questo articolo: La procura di Istanbul chiede 2.500 anni di carcere per il sindaco Imamoglu






