Le emissioni globali di gas serra continuano a crescere, spingendo il pianeta verso un riscaldamento catastrofico. È quanto emerge dal recente rapporto pubblicato dal Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente (Unep), diffuso a pochi giorni dall’avvio della COP30 in Brasile. Secondo il documento, gli attuali impegni nazionali limiterebbero l’aumento della temperatura globale a una soglia di 2,3-2,5 gradi centigradi entro il 2100, ben oltre il limite di 1,5 gradi fissato dall’Accordo di Parigi per evitare impatti climatici devastanti.
Crescita delle emissioni e impatti climatici
Nel 2024, le emissioni di gas serra hanno registrato un incremento del 2,3%, raggiungendo complessivamente 57,7 miliardi di tonnellate di CO2 equivalente. L’aumento è stato trainato principalmente dall’India, con i suoi 1,46 miliardi di abitanti, seguita da Cina, Russia e Indonesia. In controtendenza, l’Unione Europea ha continuato a ridurre le sue emissioni, mentre gli Stati Uniti hanno mostrato un rallentamento nel processo di decrescita. Il rapporto Unep sottolinea che tali livelli di emissioni sono incompatibili con la soglia di sicurezza climatica e richiedono un’azione urgente e più ambiziosa.
Il riscaldamento globale è un fenomeno caratterizzato dall’aumento della temperatura media terrestre, che comporta una serie di effetti estremi come alluvioni, siccità, scioglimento dei ghiacci e innalzamento del livello dei mari. La comunità scientifica evidenzia che le cause principali sono legate all’attività umana, in particolare all’emissione crescente di gas serra che intensifica l’effetto serra naturale.
Verso la COP30: sfide e aspettative
La 30ª Conferenza delle Parti (COP30) si terrà dal 10 al 21 novembre a Belém, in Brasile, nella regione amazzonica, un ecosistema di importanza cruciale per il clima globale. L’evento rappresenta un momento decisivo per rafforzare il multilateralismo e aggiornare gli impegni nazionali di riduzione delle emissioni, i cosiddetti NDCs (Nationally Determined Contributions), in vista dell’obiettivo di contenere il riscaldamento entro limiti accettabili.
Un tema centrale sarà la finanza per il clima, con l’obiettivo di incrementare il supporto ai paesi in via di sviluppo, secondo la Roadmap Baku-Belém che punta a un finanziamento climatico di almeno 1.300 miliardi di dollari annui entro il 2035. La COP30 sarà chiamata a tradurre in azioni concrete questi impegni, affrontando al contempo le difficoltà legate all’attuale scenario geopolitico e alle tensioni economiche mondiali.
Il segretario generale dell’ONU António Guterres e i leader mondiali, come il premier italiano Mario Draghi, hanno ribadito l’urgenza di un’azione immediata, rapida e su larga scala per evitare una catastrofe climatica, evidenziando che l’emergenza climatica è pari, se non superiore, a quella pandemica.





