Taranto, 21 agosto 2025 – “Il gas naturale non rappresenta la vera decarbonizzazione”. Lo ha dichiarato Roberto Giua, chimico ambientale ed ex dirigente del Centro regionale Aria di Arpa Puglia, durante una conferenza stampa tenutasi oggi a Taranto sul tema “Tutti i dubbi sulla decarbonizzazione dell’Ilva”. All’incontro hanno preso parte anche Gladys Spiliopoulos, economista ambientale, e Alessandro Marescotti, presidente di Peacelink.
Gas naturale e sostenibilità: un problema aperto
Secondo Giua, “il gas naturale è un combustibile fossile che continua a emettere CO2” e considerarlo una soluzione sostenibile per la decarbonizzazione rischia di mettere a repentaglio gli impegni climatici assunti dall’Italia. La sua posizione sottolinea come l’attuale piano di transizione dell’ex Ilva presenti criticità che non possono essere ignorate.
Dubbi economici e occupazionali sul futuro dell’ex Ilva
Gladys Spiliopoulos ha evidenziato le lacune sul piano economico: “Non sono stati forniti dati precisi sui costi degli impianti né una valutazione indipendente sull’efficienza economica dell’intero progetto”. Non sono inoltre disponibili dati pubblici sul numero degli occupati attuali né sulle proiezioni degli esuberi derivanti dall’introduzione dei forni elettrici. Alessandro Marescotti ha aggiunto che “parlare di decarbonizzazione senza dati significa disinformare l’opinione pubblica”. Ha inoltre sottolineato la necessità di trasparenza e competenze indipendenti per valutare il futuro dell’ex Ilva.
Tra i temi affrontati vi è anche l’assenza del calcolo del carbon budget residuo nazionale, le carenze nella valutazione sanitaria e i rischi legati alla movimentazione del DRI (preridotto), oltre all’impatto dell’eccesso globale di capacità produttiva nel mercato dell’acciaio. In risposta a queste criticità, le associazioni e i cittadini promotori dell’iniziativa hanno annunciato un ricorso al Tar contro l’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) recentemente rilasciata.
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