Torino, 11 agosto 2025 – Un’estate anomala e segnata da temperature elevate ha provocato una significativa carenza di foraggi nei pascoli montani delle vallate torinesi, mettendo in crisi gli alpeggi e gli allevatori che vi operano. La Coldiretti Torino, attraverso il suo presidente Bruno Mecca Cici, lancia un allarme sulla situazione difficile che si sta prospettando per la zootecnia alpina, con implicazioni dirette sulla produzione lattiero-casearia di alta qualità.
Coldiretti, emergenza erba nei pascoli montani torinesi
Secondo quanto riferito da Coldiretti Torino, “il caldo anomalo di inizio estate ha sottratto riserve alimentari agli alpeggi, ora in difficoltà”. Le alte temperature di fine giugno e inizio luglio, abbinate a frequenti giornate di vento, hanno accelerato la fioritura e la maturazione precoce delle erbe montane. Gli allevatori, infatti, hanno dovuto portare le mandrie in quota mentre l’erba già mostrava segni di ingiallimento, riducendo la disponibilità di foraggio fresco e nutriente per gli animali.
Bruno Mecca Cici sottolinea l’importanza di ripristinare la rete irriguo alpina, un sistema tradizionale di piccoli canali di derivazione dai torrenti che un tempo garantiva una capillare irrigazione dei pascoli e oggi è abbandonata. “Questa infrastruttura potrebbe mitigare gli effetti delle condizioni climatiche avverse e preservare le riserve alimentari per la zootecnia di montagna”.
La rilevanza della filiera zootecnica in provincia di Torino
Le valli torinesi ospitano oltre 35.000 bovini distribuiti in 420 alpeggi, provenienti da 789 allevamenti di pianura, oltre a 44.000 ovini in 200 alpeggi. Complessivamente, in Piemonte si contano più di 96.000 bovini e oltre 105.000 ovicaprini. Gli addetti alla pastorizia d’alpeggio in provincia di Torino sono circa 3.000. La produzione lattiero-casearia di pregio, che comprende formaggi come la Toma di Lanzo, il Plaisentif, il Cevrin e il Blu erborinato, raggiunge un valore di circa 7 milioni di euro. Le mucche da latte, che trascorrono circa cento giorni in alpeggio, producono oltre 11 milioni di litri di latte trasformati in più di 80.000 forme di formaggio stagionato, oltre a 200.000 panetti di burro da mezzo chilo ciascuno.
Un’attenzione particolare va alla razza bovina piemontese, rappresentata per metà dalle mucche da carne presenti in alpeggio, allevate per valorizzare le produzioni territoriali di qualità.






