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Home Esteri

Danni alla cattedrale di Santa Sofia in Ucraina, arriva la condanna delle Chiese “Russi barbari”

by Redazione
11 Giugno 2025
Danni alla cattedrale di Santa Sofia a Kiev

Danni alla cattedrale di Santa Sofia a Kiev | Pixabay @tomch - alanews

Il Consiglio Panucraino delle Chiese e delle Organizzazioni Religiose ha attaccato la Russia sui danni alla cattedrale di Santa Sofia 

Il Consiglio Panucraino delle Chiese e delle Organizzazioni Religiose ha espresso una dura condanna per i danni subiti dalla cattedrale di Santa Sofia a Kiev in seguito a un attacco missilistico russo avvenuto il 10 giugno. L’episodio rappresenta solo l’ultimo di una lunga serie di atti di distruzione che hanno colpito numerosi luoghi di culto in Ucraina dall’inizio dell’invasione russa.

Santa Sofia di Kiev: patrimonio millenario colpito dalla guerra

La cattedrale di Santa Sofia di Kiev è uno dei simboli più antichi e preziosi della storia religiosa e culturale ucraina. Edificata nell’XI secolo sotto il regno del principe Volodymyr il Grande, che battezzò la Rus’, la cattedrale custodisce mosaici unici, come la celebre Vergine Orante, e affreschi che narrano la storia medievale europea, comprese le figure di sovrani e santi dell’epoca. Santa Sofia è inoltre inserita nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO e ha resistito a numerosi eventi storici traumatici, tra cui l’invasione mongola del XIII secolo e le minacce del regime di Stalin. Nonostante ciò, solo i “barbari contemporanei della Russia” hanno osato colpirla, causando gravi danni.

La persecuzione religiosa nei territori occupati e l’appello delle Chiese ucraine

Il Consiglio Panucraino denuncia che, oltre ai danni materiali, le forze armate russe hanno distrutto o danneggiato 670 chiese e case di preghiera e hanno ucciso almeno 60 sacerdoti di varie confessioni. Inoltre, molti religiosi sono stati arrestati illegalmente e detenuti nei territori temporaneamente occupati, dove si registrano continue persecuzioni religiose. Gli edifici di culto vengono confiscati e trasformati in strutture militari o amministrative, mentre le chiese vengono chiuse e la vita religiosa è sottoposta a un controllo totale, finalizzato a sostenere l’occupazione.

Nel documento ufficiale, i capi delle Chiese ucraine rivolgono un appello alle comunità internazionali affinché adottino ogni possibile misura per fermare la barbarie perpetrata dalla Federazione Russa, che continua a lanciare attacchi missilistici e tramite droni contro antichi santuari, perseguitando fedeli e leader religiosi per la loro fede e convinzioni. “Che Dio benedica ogni persona di buona volontà e coscienza, e aiuti a stabilire una pace giusta”, conclude la nota.

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