Il segretario americano al Tesoro Scott Bessent ha dichiarato che allearsi con la Cina sul commercio è “come tagliarsi la gola“. Inoltre ha avvertito che i Paesi che non reagiranno ai nuovi dazi del Presidente Donald Trump non dovranno affrontare tassi più elevati.
Il recente intervento del segretario al Tesoro degli Stati Uniti, Scott Bessent, ha sollevato un acceso dibattito riguardo alle relazioni commerciali con la Cina. Le sue dichiarazioni, in cui ha paragonato l’allineamento commerciale con Pechino a “tagliarsi la gola”, evidenziano i rischi significativi legati a una dipendenza eccessiva dalle politiche economiche cinesi. Questo commento giunge in un contesto di crescente tensione commerciale tra le due potenze, contraddistinto da una serie di dazi e contromisure che hanno segnato le relazioni bilaterali.
Dichiarazioni del segretario al Tesoro
In un’intervista, Bessent ha espresso preoccupazione per la dipendenza economica dagli approcci cinesi, sottolineando che tale dipendenza potrebbe portare a conseguenze disastrose. Ha affermato che i dazi imposti dall’amministrazione Trump rappresentano un “livello massimo” che le nazioni devono considerare per evitare un incremento dei costi. Secondo Bessent, un approccio passivo di fronte alle politiche commerciali aggressive di Pechino potrebbe esporre le nazioni a rischi economici maggiori, rendendo necessaria una risposta attiva. “Penso che quello che molti non capiscono è che i livelli stabiliti mercoledì scorso rappresentano un limite massimo se non si reagisce”, ha spiegato Bessent.
Contesto delle tensioni commerciali
Le relazioni tra Stati Uniti e Cina hanno vissuto un periodo di incertezze e conflitti, con l’implementazione di dazi significativi che hanno complicato ulteriormente il panorama commerciale. Le affermazioni di Bessent si inseriscono in un dibattito più ampio sulle conseguenze economiche delle scelte politiche, suggerendo che una maggiore integrazione con l’economia cinese potrebbe rendere vulnerabili le economie occidentali. La dipendenza dalle forniture cinesi in settori strategici, infatti, potrebbe rivelarsi rischiosa in caso di conflitti commerciali prolungati.
Risposta della comunità internazionale
La reazione della comunità internazionale alle dichiarazioni di Bessent è stata variegata. Economisti e analisti hanno messo in evidenza l’importanza di un approccio equilibrato. Mentre è fondamentale tutelare gli interessi nazionali, alcuni sostengono che una rottura totale con la Cina potrebbe avere ripercussioni negative sui mercati globali. La questione rimane complessa e richiede una valutazione attenta delle strategie commerciali da adottare, poiché le dinamiche in gioco non solo influenzano le politiche interne degli Stati Uniti e della Cina, ma hanno anche ramificazioni significative per il commercio globale e le relazioni internazionali nel loro insieme.






