Due organi di informazione ungheresi, Magyar Hang e un’altra testata anonima, denunceranno oggi alla Commissione Europea il governo di Viktor Orbán per aver elargito oltre un miliardo di euro in sovvenzioni illegali ai media filogovernativi, distogliendo risorse da giornalismo critico
Il dibattito sulla libertà di stampa in Europa si intensifica con le recenti accuse rivolte al governo di Viktor Orbán. Due organi di informazione ungheresi, Magyar Hang e un’altra testata non identificata, stanno preparando una denuncia alla Commissione europea, sostenendo che il governo ha elargito oltre un miliardo di euro in sussidi illegali ai media favorevoli all’esecutivo. Questa situazione ha sollevato preoccupazioni significative riguardo all’influenza del governo ungherese sui mezzi di comunicazione e alla marginalizzazione del giornalismo critico.
Sussidi ai media e controllo informativo
Le indagini condotte da Magyar Hang hanno rivelato che, dal 2015 al 2023, il governo di Orbán avrebbe dirottato ingenti somme provenienti dalle entrate pubblicitarie verso giornali, televisioni e piattaforme online che sostengono il partito Fidesz. Questo avrebbe creato un sistema di informazione asservito al potere, in cui i media filogovernativi riceverebbero sostegno economico, mentre il giornalismo critico e indipendente verrebbe sempre più limitato. La conseguenza diretta sarebbe una riduzione del pluralismo e della libertà di espressione nel paese.
Il contesto europeo e le reazioni
La questione dei sussidi ai media è particolarmente rilevante in un contesto europeo in cui la libertà di stampa è sotto costante monitoraggio. L’Unione europea ha già avviato procedimenti contro l’Ungheria per presunti abusi di potere e violazioni dello stato di diritto. Le accuse di Magyar Hang si inseriscono in un quadro più ampio di preoccupazioni riguardanti la democrazia in Ungheria, dove il governo ha consolidato il proprio controllo su vari aspetti della società, inclusi i mezzi di comunicazione.






