Ketanji Brown Jackson: “Rischiano di minare la costituzione”
Washington, 2 maggio – Durante una conferenza a Porto Rico, la giudice della Corte Suprema, Ketanji Brown Jackson, ha lanciato un duro attacco pubblico contro il presidente Usa Donald Trump, pur senza nominarlo, e un avvertimento contro le aggressioni politiche che minacciano la democrazia e il sistema di governo. Sottolineando l’importanza della Costituzione e dello stato di diritto, ha denunciato le intimidazioni rivolte ai magistrati, riferendosi all’“elefante nella stanza” senza citare Trump. Anche il presidente della Corte Suprema, John Roberts, ha criticato le dichiarazioni di Trump sull’impeachment di un giudice federale, evidenziando le crescenti tensioni tra l’esecutivo e la magistratura.
Un forte richiamo alla responsabilità è stato espresso da Ketanji Brown Jackson, giudice della Corte Suprema degli Stati Uniti, durante una recente conferenza di magistrati tenutasi a Porto Rico. Pur senza menzionare direttamente Donald Trump, Jackson ha denunciato ciò che ha definito “attacchi orchestrati” contro i giudici, sottolineando come tali azioni siano atte a intimidire chi ricopre un ruolo cruciale nel sistema giudiziario. Le sue affermazioni hanno suscitato una standing ovation tra i presenti, segnando un momento significativo di solidarietà tra i magistrati.
Minacce alla democrazia
Jackson, la prima donna afroamericana a occupare un seggio nella Corte Suprema, ha evidenziato che le minacce e le molestie rivolte ai giudici non sono solo un problema personale per i magistrati, ma rappresentano un attacco diretto alla democrazia e allo stato di diritto degli Stati Uniti. “Queste azioni rischiano di minare la nostra Costituzione”, ha dichiarato, avvertendo che la vivacità del sistema giuridico è essenziale per la salute della democrazia stessa.
Frizioni tra politica e giustizia
Le tensioni tra l’esecutivo e la magistratura sono emerse in modo evidente quando il presidente della Corte Suprema, John Roberts, ha rimproverato Trump per aver invocato l’impeachment di un giudice federale. Questo episodio ha ulteriormente messo in luce le frizioni esistenti tra il potere politico e quello giudiziario, in un periodo in cui le affermazioni di potere dell’ex presidente si scontrano con la realtà dei tribunali, sempre più impegnati a mantenere l’indipendenza della giustizia.
La lotta per l’autonomia della magistratura
La questione degli attacchi ai togati non è nuova, ma con l’approssimarsi delle elezioni presidenziali, il clima di tensione potrebbe intensificarsi ulteriormente. La lotta per la protezione della magistratura e della sua autonomia rimane cruciale, poiché è in gioco non solo il rispetto delle decisioni giudiziarie, ma anche il futuro della democrazia americana. In questo contesto, le parole di Jackson risuonano come un avvertimento e un appello alla riflessione su come la politica e la giustizia possano coesistere in un sistema sano e funzionante.






