PALERMO, 04 maggio – I Carabinieri del Comando Provinciale di Palermo hanno effettuato un provvedimento di fermo nei confronti di un 18enne palermitano accusato di strage. Il ragazzo è ritenuto partecipe nell’omicidio di tre coetanei e nel ferimento di due persone
Nella notte tra il 4 e il 5 maggio, i Carabinieri del Comando Provinciale di Palermo hanno arrestato un giovane di 18 anni, accusato di essere coinvolto nella sparatoria avvenuta a Monreale, comune alle porte di Palermo. Questo fermo è stato disposto dalla Procura della Repubblica, in seguito alle indagini condotte dai militari, che hanno portato all’identificazione del sospetto in relazione a un grave delitto di strage.
L’episodio tragico e le sue conseguenze
L’episodio tragico si è verificato domenica scorsa, quando un gruppo di giovani ha aperto il fuoco su un folto gruppo di ragazzi, causando la morte di tre coetanei e ferendone gravemente altri due. La violenza della sparatoria ha scosso profondamente la comunità, generando un clima di paura e apprensione tra i residenti. I Carabinieri, grazie a un’attenta analisi delle testimonianze e delle immagini di videosorveglianza, sono riusciti a rintracciare il motociclo utilizzato dai fuggitivi, un elemento chiave che ha facilitato il fermo del giovane.
Reazioni della comunità e contesto sociale
Il provvedimento di arresto è stato accolto con sollievo dai cittadini, che hanno espresso la loro preoccupazione per la crescente violenza giovanile nella zona. Secondo le prime ricostruzioni, il conflitto sarebbe scaturito da motivi legati a rivalità tra bande locali, una problematica che affligge da tempo il quartiere Zen, noto per la sua alta incidenza di criminalità.






