È salito a 134 il numero totale di vittime negli scontri armati nelle periferie di Damasco, inclusi 14 civili
Negli ultimi giorni, la situazione a Damasco è diventata sempre più critica a causa degli scontri armati tra le comunità drusa e sunnita. Questi conflitti hanno portato a un bilancio drammatico di 134 morti, tra cui 14 civili. Gli eventi si sono concentrati principalmente nelle località di Jaramana e Sehnaya, alla periferia della capitale siriana. La notizia è stata diffusa dall’Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria, un’organizzazione che monitora attentamente la situazione nel paese.
Bilancio delle vittime e contesto del conflitto
Il conflitto ha visto la morte di 32 miliziani sunniti, sostenitori del governo di Damasco, mentre le perdite tra i drusi sono state notevolmente superiori, con 88 combattenti uccisi. Questo scontro si inserisce in un contesto di crescente tensione tra le diverse fazioni religiose in Siria, un paese lacerato da anni di guerra civile. Le motivazioni alla base di queste violenze sono complesse e affondano le radici in secoli di rivalità e discriminazioni religiose.
Civili colpiti e crisi umanitaria
Tra i civili uccisi, dieci drusi sono stati vittime di esecuzioni sommarie a Sehnaya, perpetrate dalle forze governative. Altri, inclusi bambini, hanno perso la vita a causa dei bombardamenti indiscriminati condotti su aree druse dall’artiglieria governativa e dai droni. Questi attacchi hanno suscitato indignazione a livello internazionale, richiamando l’attenzione sulla grave crisi umanitaria che colpisce la regione.
La risposta delle autorità siriane e della comunità internazionale
In un clima di crescente instabilità, le autorità siriane hanno intensificato le operazioni militari contro le comunità druse, da sempre considerate una minoranza vulnerabile. La situazione si complica ulteriormente dalla presenza di gruppi armati e milizie che operano al di fuori del controllo governativo, rendendo difficile qualsiasi tentativo di mediazione o dialogo.
La comunità internazionale, preoccupata per l’escalation della violenza, sta monitorando da vicino gli sviluppi in Siria, sperando in un allentamento delle tensioni e in una ripresa del processo di pace. Le prospettive rimangono incerte, con molte questioni irrisolte che continuano a dividere il paese e a mettere a rischio la vita di milioni di cittadini innocenti.






