Milano, 12 luglio 2025 – Il Garante per la protezione dei dati personali ha emesso un provvedimento urgente che ha portato al blocco immediato di un sito web che metteva in vendita, a pagamento, un video contenente le immagini dell’autopsia di Chiara Poggi, vittima del delitto avvenuto a Garlasco nel 2007. L’Autorità ha agito d’ufficio per tutelare la privacy e la dignità della vittima e della sua famiglia, intimando altresì a tutti i media e piattaforme digitali di astenersi dalla diffusione di tali contenuti, che rappresentano una grave violazione delle normative vigenti in materia di privacy e delle norme deontologiche del giornalismo.
Il provvedimento del Garante Privacy e il rispetto della dignità della vittima
Il video dell’autopsia di Chiara Poggi, oggetto di un mercato illecito online, è stato individuato e sequestrato grazie a un monitoraggio attento da parte del Garante. L’Autorità ha sottolineato che la diffusione di tali immagini non solo viola i diritti fondamentali alla riservatezza e alla protezione dei dati personali ma causa anche un dolore aggiuntivo ai familiari della vittima, aggravando il trauma subito. Il Garante ha ribadito la necessità per tutti i soggetti che entrino in possesso di questi materiali di astenersi dalla loro ulteriore diffusione e ha annunciato che non esclude l’adozione di ulteriori misure, anche di natura sanzionatoria, nei confronti dei responsabili.
Il delitto di Garlasco e le indagini in corso
Il caso di Chiara Poggi ha segnato profondamente l’opinione pubblica italiana per la sua complessità e le numerose vicissitudini giudiziarie. La giovane fu uccisa il 13 agosto 2007 nella villetta di famiglia a Garlasco (Pavia) con un oggetto contundente mai identificato. L’ex fidanzato della vittima, Alberto Stasi, è stato condannato in via definitiva nel 2015. Tuttavia, negli ultimi giorni, nuove analisi hanno portato alla luce tracce di DNA maschile ignoto sul tampone orale di Chiara Poggi, sollevando interrogativi e aprendo nuove piste investigative. Questo dato, emerso da esami tecnici recenti e tuttora oggetto di approfondimenti, non è riconducibile né a Stasi né ad altri soggetti già coinvolti nelle indagini.
Il ruolo del Garante Privacy nella tutela dei dati sensibili
Il Garante per la protezione dei dati personali è un’autorità amministrativa indipendente istituita con la legge del 1996 per garantire la tutela dei diritti fondamentali nel trattamento dei dati personali. L’Autorità ha poteri d’indagine, di controllo e sanzionatori, e interviene anche d’ufficio per bloccare trattamenti illeciti o non corretti, come nel caso del video dell’autopsia di Chiara Poggi. Dal 2020 è presieduto da Pasquale Stanzione e ha tra i suoi compiti la promozione di codici deontologici e la sensibilizzazione sull’importanza della privacy nel panorama digitale e mediatico.






