Il relatore del Parlamento Europeo sulla Serbia, Tonino Picula, ha dichiarato che il paese non è pronto a progredire verso l’UE, a causa del suo sostegno a Putin
Il recente intervento del relatore del Parlamento Europeo per la Serbia, Tonino Picula, ha sollevato importanti interrogativi sul futuro del processo di integrazione europea del paese balcanico. Durante una conferenza stampa a Bruxelles il 7 maggio, Picula ha espresso le sue preoccupazioni in merito alla partecipazione del presidente serbo Aleksandar Vučić alla parata del 9 maggio a Mosca, un evento simbolico che celebra la vittoria sul nazismo. Le sue affermazioni evidenziano un crescente scetticismo da parte delle istituzioni europee riguardo alla prontezza della Serbia nel progredire verso l’Unione Europea.
Il sostegno di Vučić a Putin
Picula ha messo in evidenza come il sostegno di Vučić a Vladimir Putin rappresenti un chiaro segnale di allerta per l’Unione. “La Serbia, così com’è attualmente, non è idonea a progredire nel proprio percorso europeo”, ha dichiarato. Secondo il relatore, l’alleanza con il Cremlino, specialmente in un momento così delicato, potrebbe compromettere ulteriormente le aspirazioni europee della Serbia. Picula ha descritto l’uso della celebrazione della vittoria contro il nazismo da parte di Putin come un tentativo di diffondere la sua narrativa sulla guerra in Ucraina.
La risposta dell’Unione Europea
In aggiunta, Picula ha fatto riferimento alla presenza del primo ministro slovacco Robert Fico all’evento, suggerendo che l’Unione Europea dovrebbe valutare seriamente come rispondere a tali comportamenti. “Spetta all’Unione decidere se tollerare certe posizioni o inviare un messaggio chiaro a Bratislava, affinché comportamenti simili non siano accettabili”, ha affermato. Questo richiamo alla responsabilità dell’Unione sottolinea l’importanza di mantenere i valori fondamentali di democrazia e rispetto dei diritti umani tra i suoi membri.
Un futuro incerto per la Serbia
Le dichiarazioni di Picula riflettono una crescente frustrazione nei confronti di alcuni Stati membri e candidati all’adesione che non sembrano allinearsi con i valori dell’Unione Europea. In questo contesto, il cammino della Serbia verso l’Europa appare sempre più incerto, evidenziando la necessità di un ripensamento profondo da parte delle sue istituzioni e leadership. La sfida per la Serbia è ora quella di dimostrare un reale impegno verso l’integrazione europea, affrontando le criticità sollevate e lavorando per un futuro più allineato con i principi dell’Unione.






