Dopo tre anni di negoziati e sullo sfondo dei dazi americani
Dopo tre anni di trattative intense, India e Regno Unito hanno ufficialmente siglato un accordo commerciale di libero scambio, un passo significativo per entrambe le nazioni in un contesto internazionale di crescente instabilità economica. L’annuncio è stato dato congiuntamente dal governo britannico guidato da Keir Starmer e dal premier indiano Narendra Modi, evidenziando l’importanza di questa intesa nel panorama attuale, caratterizzato da tensioni commerciali e dazi imposti dagli Stati Uniti.
Un accordo ambizioso e reciprocamente vantaggioso
Modi ha descritto l’accordo come “ambizioso e reciprocamente vantaggioso”, sottolineando come questo possa fungere da catalizzatore per la crescita economica, favorendo l’interscambio, gli investimenti e la creazione di nuovi posti di lavoro. Da parte sua, Jonathan Reynolds, ministro delle Attività Produttive britanniche e principale negoziatore, ha definito l’accordo di “enorme portata”, capace di apportare benefici significativi sia alle imprese che ai consumatori in entrambi i Paesi.
Facilitazioni per le esportazioni e importazioni
Un aspetto cruciale dell’accordo riguarda le esportazioni e le importazioni: il trattato faciliterà l’accesso al mercato indiano per prodotti britannici come whisky e automobili, mentre ridurrà le tasse sui generi di abbigliamento, calzature e altre merci provenienti dall’India. Queste misure sono destinate a stimolare un aumento dell’interscambio commerciale, che nel 2024 ha già raggiunto 41 miliardi di sterline e potrebbe crescere di ulteriori 25,5 miliardi entro il 2040, secondo le stime della BBC.
Le sfide future e la questione dell’immigrazione
È interessante notare che, nonostante le aspettative per una maggiore flessibilità nella politica immigratoria britannica, il testo dell’accordo non prevede aggiornamenti significativi in questo ambito, nonostante le richieste di New Delhi per facilitare i permessi di soggiorno per gli studenti indiani. Questo punto resta un tema caldo, con il governo laburista che ha già dichiarato le proprie priorità in materia di immigrazione.
Con l’India e il Regno Unito rispettivamente quinta e sesta economia mondiale, questo accordo si propone non solo di rafforzare i legami commerciali, ma anche di rilanciare un rapporto storico che risale ai tempi del colonialismo. La sfida ora sarà quella di implementare efficacemente l’intesa, garantendo benefici concreti per entrambe le nazioni in un contesto globale in continua evoluzione.






