Roma, 23 maggio – È già pronta per l’Aula la proposta del vicepremier e ministro Matteo Salvini per intensificare al massimo i controlli e le certificazioni antimafia riguardanti tutti gli appalti, le forniture e i servizi legati alla costruzione del Ponte. Questa iniziativa mira a tutelare le migliaia di imprese e oltre 100mila lavoratori coinvolti, segnalando l’importanza di un approccio rigoroso, simile a quello adottato per il ponte di Genova, l’Expo e le Olimpiadi
È stata annunciata la presentazione di una proposta da parte del vicepremier e ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, per implementare controlli antimafia su tutti gli appalti relativi alla costruzione del Ponte Stretto di Messina. Questo provvedimento mira a garantire la trasparenza e la legalità nel coinvolgimento di oltre 100.000 lavoratori e migliaia di imprese nella realizzazione di un’opera strategica per il paese.
La norma sui controlli
La Lega ha reso noto che la norma è già pronta per essere discussa in aula, seguendo il modello applicato con successo in altre grandi opere, come la ricostruzione del ponte di Genova, l’Expo e le Olimpiadi. L’iniziativa di Salvini si inquadra in una strategia più ampia di lotta alla mafia, con l’obiettivo di prevenire infiltrazioni mafiose nel settore degli appalti pubblici e privati. La proposta prevede che tutte le aziende coinvolte nella costruzione del ponte siano soggette a rigorosi controlli, incluse verifiche sui requisiti di legalità e trasparenza.
Preoccupazioni e opportunità
Le preoccupazioni per infiltrazioni mafiose non sono nuove, considerando il valore economico dell’opera, stimata in miliardi di euro. Infatti, la costruzione del Ponte Stretto, che collega Sicilia e Calabria, rappresenta un’opportunità fondamentale per lo sviluppo economico del sud Italia. Tuttavia, la storia recente di altre grandi opere ha mostrato come la criminalità organizzata possa approfittare di tali occasioni per inserirsi nel tessuto economico locale. Secondo fonti vicine al ministero, la Lega ritiene che una forte governance e controlli serrati possano fungere da deterrente e proteggere gli investimenti pubblici.
Inoltre, il ministero sottolinea l’importanza di coinvolgere esperti e autorità locali nel processo di selezione delle imprese, affinché siano garantiti standard elevati in termini di sicurezza e qualità. Le misure proposte potrebbero includere anche la creazione di un registro delle imprese “pulite”, che abbiano dimostrato di operare senza legami con la criminalità organizzata, un approccio già testato in altre regioni italiane.






