Il cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato Vaticano: “Dalla striscia di Gaza immagini orribili e inaccettabili”
Il cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato Vaticano, esprime preoccupazione per l’escalation del conflitto, evidenziando il rischio di sofferenze tra civili. Sostiene la sovranità dell’Ucraina e critica i tagli agli aiuti umanitari da parte degli Usa. Commenta anche la situazione a Gaza, definendola moralmente inaccettabile.
Il cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato Vaticano, ha recentemente espresso la sua profonda preoccupazione per il conflitto in Ucraina, sottolineando l’importanza del diritto degli ucraini di difendersi. In un’intervista rilasciata a La Repubblica, Parolin ha affermato che l’allargamento della guerra comporterebbe gravi conseguenze, con un aumento delle sofferenze e delle vittime, in particolare tra le fasce più vulnerabili della popolazione, come donne, bambini e anziani.
La posizione della Santa Sede
Il cardinale ha chiarito che la Santa Sede sostiene fermamente la sovranità e l’integrità territoriale dell’Ucraina. Questo principio deve fungere da base per ogni discussione futura. Tuttavia, ha aggiunto che la decisione su eventuali negoziati o concessioni spetta esclusivamente al popolo ucraino. La posizione del Vaticano appare quindi chiara: non si può negare a una nazione aggredita il diritto di proteggere se stessa.
Riflessioni sulla politica estera degli Stati Uniti
Parolin ha anche toccato il tema della politica estera degli Stati Uniti, evidenziando come i recenti tagli agli aiuti umanitari, come quelli previsti per Usaid, rappresentino un cambiamento significativo rispetto alle politiche precedenti. Questo solleva interrogativi su come gli Stati Uniti intendano gestire le crisi umanitarie in corso, non solo in Ucraina, ma anche in altre aree vulnerabili del mondo. Il cardinale ha messo in evidenza che, nonostante le difficoltà, la Santa Sede continua a mettere al centro della propria missione la dignità della persona umana.
La situazione a Gaza
Il discorso di Parolin si è esteso anche alla situazione a Gaza, dove ha descritto le condizioni di vita come “umanamente orribili e moralmente inaccettabili”. Riferendosi alla possibilità di qualificare le operazioni militari in corso come genocidio, ha sottolineato l’importanza di un’analisi giuridica accurata, piuttosto che di valutazioni soggettive.
Queste dichiarazioni evidenziano la continua tensione tra la necessità di proteggere i diritti umani e le complessità delle relazioni internazionali, un tema che resta di rilevante attualità nel contesto delle crisi globali attuali.






