La popolazione nella Striscia di Gaza è a rischio carestia a causa della ripresa dei combattimenti e della chiusura dei valichi di frontiera: la denuncia di Unicef e WFP
Le condizioni di vita nella Striscia di Gaza sono drammaticamente peggiorate, con un crescente rischio di carestia che coinvolge milioni di persone. Recentemente, l’Unicef e il Programma alimentare mondiale (WFP) hanno lanciato un allerta urgente, evidenziando che oltre 470.000 persone stanno affrontando una fame catastrofica. L’intera popolazione vive una situazione di insicurezza alimentare acuta, aggravata dalla ripresa dei combattimenti e dalla chiusura dei valichi di frontiera, che ha bloccato l’accesso agli aiuti umanitari e annullato i progressi raggiunti durante un breve cessate il fuoco all’inizio dell’anno.
La crisi alimentare in numeri
Secondo il rapporto dell’Integrated Food Security Phase Classification (IPC), i dati sono allarmanti: circa 71.000 bambini e oltre 17.000 madri necessitano di cure immediate per malnutrizione acuta. Le stime iniziali per il 2025 prevedevano che solo 60.000 bambini avrebbero avuto bisogno di assistenza, ma la situazione attuale ha reso queste previsioni obsolète, evidenziando la gravità della crisi in corso.
Appello alla comunità internazionale
Cindy McCain, Direttrice Esecutiva del Wfp, ha sottolineato la gravità della crisi, affermando che “le famiglie di Gaza stanno morendo di fame, mentre il cibo di cui hanno bisogno è fermo al confine”. Il conflitto in corso e il divieto totale di fornire aiuti umanitari hanno aggravato una situazione già critica. McCain ha esortato la comunità internazionale a muoversi rapidamente per ripristinare l’afflusso di aiuti, avvertendo che “se aspettiamo che venga confermata la carestia, per molte persone sarà già troppo tardi”.
La situazione dei bambini
Anche Catherine Russell, Direttrice generale dell’Unicef, ha evidenziato la dura realtà quotidiana per i bambini nella Striscia di Gaza, ribadendo l’appello a tutte le parti coinvolte affinché si evitino ulteriori catastrofi. La mancanza di cibo e le crescenti difficoltà economiche stanno generando una crisi umanitaria senza precedenti, e le prospettive per il futuro sembrano sempre più cupe, a meno che non si intervenga immediatamente per alleviare le sofferenze della popolazione.






