Roberta Metsola, presidente del Parlamento Europeo, ha espresso il suo cordoglio per la maestra d’asilo Fernanda Di Nuzzo, vittima di femminicidio a Torino. Ha sottolineato che, nonostante le misure adottate, la lotta contro la violenza di genere deve continuare
Il femminicidio continua a rappresentare una piaga inaccettabile per la società italiana e non solo. Roberta Metsola, presidente del Parlamento europeo, ha espresso la sua profonda indignazione a seguito dell’omicidio di Fernanda Di Nuzzo, una maestra d’asilo di 61 anni, uccisa dal marito a Grugliasco, nei pressi di Torino. Durante una visita a Bergamo, Metsola ha dichiarato che il suo pensiero va alla famiglia e agli amici della vittima, sottolineando come ogni vita spezzata da atti di violenza di genere si sommi al dolore collettivo.
Un episodio tragico
Fernanda è stata accoltellata dal marito, Pasquale Piersanti, con la figlia 24enne della coppia presente durante l’aggressione. La donna, colpita da diversi fendenti, è arrivata in ospedale in gravissime condizioni e, nonostante un intervento chirurgico, è deceduta il giorno successivo. Questa tragedia si inserisce in un contesto allarmante, dove le cronache italiane sono costellate di notizie simili.
L’impegno delle istituzioni
Metsola ha evidenziato che, nonostante le misure già adottate dal Parlamento europeo contro la violenza di genere, queste non sono sufficienti. Ha promesso un impegno continuo nel garantire la sicurezza delle donne, affermando che nessuna donna deve temere per la propria vita. Le statistiche parlano chiaro: ogni anno, in Italia, centinaia di donne perdono la vita a causa di violenza domestica. Questo fenomeno richiede un’attenzione immediata e un intervento deciso da parte delle istituzioni.
La necessità di un cambiamento culturale
In questo contesto, il ruolo del governo e delle istituzioni è cruciale. È necessario rafforzare le leggi esistenti e promuovere campagne di sensibilizzazione che possano educare la società alla prevenzione della violenza di genere. L’educazione è una chiave fondamentale: le nuove generazioni devono essere formate a riconoscere e combattere atteggiamenti violenti e discriminatori. Solo così si potrà sperare di ridurre il numero di vittime e garantire un futuro più sicuro per tutte le donne.
Il tema del femminicidio è diventato un argomento di discussione urgente in molti ambienti, inclusi quelli accademici e politici, dove ci si interroga sulle strategie da adottare. Le parole di Metsola risuonano come un appello collettivo: è tempo di dire basta a questa violenza insensata e di lavorare insieme affinché il rispetto e la dignità per ogni individuo diventino la norma e non l’eccezione.






