Reggio Calabria, 21 maggio – In corso una maxi operazione dei carabinieri per l’esecuzione di tre ordinanze di custodia cautelare emesse dal gip di Reggio Calabria. L’intervento ha colpito 97 indagati appartenenti a cosche di ‘ndrangheta, accusati di gravi reati tra cui associazione mafiosa, traffico di droga, estorsione e sequestro di persona
Nel corso di un’operazione dei carabinieri nota come “Millenium”, che ha avuto come fulcro le province di Reggio Calabria e Vibo Valentia, sono state arrestate 97 persone legate all’ndrangheta in diverse città italiane.
L’operazione e i dettagli degli arresti
Nel corso del blitz, oltre 300 Carabinieri e unità specializzate hanno eseguito perquisizioni in comuni chiave come Reggio Calabria, Gioia Tauro e Vibo Valentia, aree notoriamente segnate dalla presenza della criminalità organizzata. Le ordinanze di custodia cautelare, emesse dal giudice per le indagini preliminari su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, hanno colpito alcune delle cosche più influenti della ‘ndrangheta. Gli arrestati sono accusati di crimini gravi, tra cui associazione mafiosa, traffico di sostanze stupefacenti ed estorsione.
Rete criminale e infiltrazioni
Le indagini, avviate diversi mesi fa, hanno messo in luce un sistema complesso di reclutamento e gestione delle attività illecite, che include il traffico di droga, l’estorsione e il sequestro di persona. Secondo gli inquirenti, la rete criminale era ben radicata nel tessuto sociale e politico delle zone colpite, rendendo difficile il contrasto alle attività mafiose. È emerso anche un legame preoccupante con politici e funzionari pubblici, evidenziando come la ‘ndrangheta sia riuscita a infiltrarsi in vari settori della vita civile e amministrativa.
Lo svolgimento dell’operazione
Tra le principali accuse contestate dalla Dda di Reggio Calabria diretta da Giuseppe Lombardo, vi è quella di aver gestito in regime di monopolio il traffico di stupefacenti attraverso una struttura stabile ed organizzata, frutto di “un’alleanza” tra le cosche della provincia, sovraordinata alle singole articolazioni e a queste complementare. L’operazione Millenium è stata eseguita a Reggio Calabria, Milano, Monza e Brianza, Pavia, Nuoro, Bologna, Cosenza, Catanzaro, Vibo Valentia, Roma, Rimini, Verona, Agrigento e Torino ed è stata condotta dai carabinieri del Comando provinciale di Reggio Calabria, supportati in fase esecutiva dai militari dei Comandi provinciali competenti per territorio, dal Ros, dallo Squadrone eliportato Cacciatori Calabria e Sicilia, dal 14mo Battaglione “Calabria”, dal Nucleo cinofili e 8° Nucleo elicotteri di Vibo Valentia ed inoltre con il supporto dell’unità Ican (Interpol Cooperation Against Ndrangheta) dello Scip per gli aspetti di cooperazione internazionale di Polizia.
Sequestrate due società
Nel corso dell’operazione è stato eseguito anche il sequestro preventivo di due società – attive nella ristorazione e nell’edilizia – ritenute riconducibili agli indagati e utilizzate per favorire le attività illecite dell’associazione. I dettagli dell’operazione saranno resi noti nel corso di una conferenza stampa che si terrà nell’aula Magna della Scuola allievi carabinieri di Reggio Calabria alle 10.30 del 21 maggio.
L’importanza della lotta contro la criminalità organizzata
Questo blitz segue una serie di operazioni negli ultimi anni, riflettendo un crescente impegno delle forze dell’ordine e della magistratura nella lotta contro la ‘ndrangheta. Il procuratore della Repubblica ha sottolineato che “la lotta alla criminalità organizzata è una priorità per garantire la sicurezza e l’integrità delle istituzioni”. La ‘ndrangheta, con un giro d’affari che supera i 50 miliardi di euro all’anno, principalmente legato al traffico di droga, rappresenta una piaga sociale che richiede un impegno continuo e coordinato.
Coinvolti anche dei politici
Gli ex consiglieri regionali della Calabria Sebastiano Romeo, del Partito Democratico, e Alessandro Nicolò, all’epoca esponente di Fratelli d’Italia, risultano indagati in stato di libertà nell’ambito dell’inchiesta Millennium, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria e condotta dai carabinieri. L’operazione, scattata questa mattina, ha portato all’arresto di 97 persone. Nicolò era già stato coinvolto negli anni scorsi nell’inchiesta Libro nero ed è attualmente ancora sotto processo. Tra gli arrestati agli arresti domiciliari figura anche l’ex assessore regionale Pasquale Tripodi, per il quale non è stata contestata l’aggravante mafiosa. Nell’ambito dell’operazione, tra i diversi reati ipotizzati a vario titolo, è contestato anche lo scambio elettorale politico-mafioso. Tuttavia, secondo quanto emerso finora, nessun politico in carica risulta destinatario di misure cautelari. Risulterebbero invece coinvolti alcuni soggetti che avrebbero partecipato alla campagna elettorale per le elezioni regionali del 2020 in Calabria. Tra gli arrestati, finiti in carcere, figurano numerosi esponenti della cosca Alvaro di Sinopoli, tra cui Cosimo Alvaro, noto con il soprannome “Pelliccia”.






