Il presidente del Senato La Russa ha parlato di due temi fondamentali: il fine vita e la situazione nelle carceri. Ecco le sue parole
Il presidente del Senato, Ignazio La Russa, ha rilasciato un’intervista alla Stampa in cui ha affrontato diverse tematiche di attualità politica e sociale, tra cui il rapporto con gli Stati Uniti sotto la guida di Donald Trump, la situazione delle carceri italiane e la questione del fine vita. Ecco quali sono state le sue parole.
Il rispetto per Trump e i rapporti con gli Stati Uniti
Ignazio La Russa ha sottolineato come Donald Trump non debba essere considerato un modello, ma come il leader di un paese con cui l’Italia ha da sempre mantenuto e deve continuare a mantenere ottimi rapporti. “Trump va rispettato in quanto leader di un paese amico”, ha affermato il presidente del Senato. Trump rimane una figura centrale nella politica mondiale, nonostante le controversie che hanno segnato il suo percorso, dalla gestione della pandemia agli scandali giudiziari.
Carceri e diritto alla dignità
Riguardo alla proposta di Giachetti sulle carceri, La Russa ha evidenziato la necessità di garantire la certezza della pena, ma anche di assicurare condizioni di vita civili e dignitose ai detenuti, un obbligo sancito dalla Costituzione italiana. Ha chiarito che questo non implica indulti o amnistie, ai quali si dichiara contrario, ma riconosce l’esigenza di alleggerire il sovraffollamento carcerario. “Chi commette reati deve stare in carcere con dignità”, ha detto, rimarcando che questa posizione è condivisa dall’intero centrodestra.
Fine vita e testamento biologico
Sul tema delicato del testamento biologico e del fine vita, La Russa ha confermato l’intenzione di portare una legge in aula a luglio, auspicando un confronto sereno e un voto unitario. “Sono orgoglioso che sia stata fissata una data in cui il tema si comincerà ad affrontare in aula al Senato”, ha dichiarato. Ha sottolineato che il Parlamento deve decidere liberamente, stabilendo limiti per evitare abusi, distinguendo chiaramente tra scelta di fine vita e suicidio.
Infine, La Russa si è espresso anche sul dibattito riguardante il terzo mandato nelle Regioni, evidenziando la necessità di un criterio unico nazionale per evitare situazioni disomogenee a livello regionale.






