Tel Aviv, 13 giugno 2025 – Israele si trova ufficialmente in stato di guerra con l’Iran, in seguito a una serie di attacchi missilistici e operazioni militari che hanno profondamente aggravato la tensione nella regione mediorientale. Secondo dichiarazioni rilasciate da alti ufficiali delle Forze di Difesa israeliane (IDF) a Ynet, l’azione militare israeliana contro l’Iran non è una semplice operazione, ma un vero e proprio conflitto pianificato e condotto a 1.500 chilometri dal territorio nazionale.
Gli attacchi di Israele in Iran e risposta iraniana
L’aeronautica israeliana ha eseguito un attacco preventivo definito “storico” con l’obiettivo di eliminare una minaccia esistenziale per lo Stato d’Israele. Gli attacchi hanno colpito il sito nucleare di Natanz, con l’eliminazione di comandanti e scienziati iraniani, in un’azione accuratamente pianificata e realizzata nel momento ritenuto più favorevole. Le IDF hanno sottolineato di aver agito solo con la certezza di portare a termine la missione.
Dal canto suo, l’Iran ha risposto con una pioggia di missili balistici, lanciandone circa 180 verso Israele, molti dei quali intercettati grazie alla difesa israeliana e al supporto degli Stati Uniti. I Guardiani della Rivoluzione iraniani hanno rivendicato l’uso di missili ipersonici, definendo l’attacco una rappresaglia per l’uccisione di figure chiave come il leader di Hezbollah Hassan Nasrallah e il comandante Abbas Nilforoushan. Le autorità iraniane hanno inoltre dichiarato che colpiranno ogni Paese che dovesse intervenire a sostegno di Israele.
L’Idf: “L’operazione è ancora all’inizio”
Il portavoce dell’esercito israeliano Effie Defrin ha sottolineato che “l’operazione è ancora all’inizio”. Ha poi avvertito che “l’Iran ha intenzioni e capacità, e Teheran si sta preparando a una risposta, a un attacco contro di noi. La popolazione deve agire con sangue freddo, la difesa non è ermetica”. Ha anche chiarito che l’Idf sta continuando ad attaccare obiettivi in Iran. “Abbiamo danneggiato in modo significativo il sito nucleare di Natanz. Non abbiamo altra scelta che agire contro questa minaccia”, ha detto, “dobbiamo prepararci a un’operazione prolungata poichè l’azione militare è ancora nelle sue fasi iniziali”.






