Prima fase dell’operazione dell’esercito di Israele (Idf) denominata “Carri di Gedeone”, lanciati vasti attacchi
L’escalation del conflitto tra Israele e Hamas ha raggiunto un nuovo livello di intensità, con l’esercito israeliano che ha avviato una nuova offensiva nella Striscia di Gaza. Nella notte scorsa, le Forze di Difesa Israeliane (Idf) hanno condotto una serie di attacchi aerei su vasta scala, focalizzandosi sull’operazione denominata “Carri di Gedeone”. Questa operazione ha come obiettivo principale la neutralizzazione di Hamas e il rilascio di ostaggi, secondo quanto dichiarato da un portavoce dell’Idf.
Attacchi aerei e obiettivi strategici nella Striscia di Gaza
Secondo fonti della sicurezza israeliana, gli attacchi rappresentano un avvertimento per Hamas, un ultimatum prima di un’intensificazione dei combattimenti. Un ufficiale ha sottolineato che “questa fase preparatoria è cruciale per intervenire nella zona prima dell’ingresso delle truppe a terra”, evidenziando la volontà di ottenere risultati decisivi in tempi brevi. Il governo israeliano ha approvato l’operazione all’inizio di maggio, confermando l’intenzione di portare avanti un’azione militare mirata per sconfiggere il gruppo militante e ripristinare la sicurezza nella regione.
Conseguenze umanitarie
L’impatto di questi attacchi è stato devastante: Al Jazeera riporta che almeno 115 palestinesi sono morti nelle ultime 24 ore, portando il bilancio totale a circa 370 vittime dall’inizio della settimana. Le immagini delle distruzioni e dei feriti hanno suscitato indignazione e preoccupazione a livello internazionale, mentre cresce il timore di una crisi umanitaria senza precedenti nella Striscia di Gaza.
Reazioni internazionali
Le reazioni dalla comunità internazionale non si sono fatte attendere. Diversi leader mondiali hanno espresso la loro preoccupazione per l’escalation del conflitto tra Israele e Hamas nella Striscia di Gaza, lanciando appelli alla moderazione e invitando entrambe le parti a cercare una soluzione pacifica. Tuttavia, la situazione rimane estremamente tesa, con le possibilità di un accordo che sembrano, al momento, lontane. Le prossime ore e giorni saranno cruciali per comprendere l’evoluzione di questa crisi, mentre la popolazione civile continua a pagare il prezzo più alto di un conflitto che sembra non avere fine.






