L’Iran ha lanciato almeno dieci missili balistici contro le basi militari statunitensi situate in Qatar, in particolare contro la base di Al Udeid, uno dei principali hub americani in Medio Oriente. Colpi di mortaio sono invece stati registrati in Siria, sempre su una base americana. Infine, almeno un missile sarebbe stato lanciato verso l’Iraq sempre per colpire una base americana.
Contesto e implicazioni del lancio missilistico
L’attacco missilistico iraniano si inserisce in un contesto di tensioni crescenti tra Teheran e Washington, aggravate dalla recente escalation militare tra Israele e Iran. Dopo l’attacco americano verso l’Iran, oggi è arrivata la reazione che mira a colpire le basi militari americane posizionate nella zona. Missili sul Qatar, con esplosioni che si sono sentite fino alla capitale Doha.
Poi bombe anche su Siria e Iraq sempre verso basi militari degli USA, stesso discorso per importanti punti strategici americani in Bahrain e Kuwait. Rappresaglia a 360 gradi, quindi, con missili e bombe che partono dall’Iran verso tutti i paesi confinanti e a portata di tiro.
Un alto funzionario della Casa Bianca ha confermato che gli Stati Uniti erano a conoscenza di un potenziale attacco dell’Iran contro la base aerea di Al Udeid in Qatar. Secondo il New York Times, invece, l’Iran ha coordinato gli attacchi alla base americana in Qatar con i funzionari del Qatar, al fine di minimizzare il numero di eventuali vittime.
La situazione è molto grave: Donald Trump, il capo di stato maggiore congiunto Dan Caine e il capo del Pentagono Pete Hegseth si trovano attualmente nella Situation Room per monitorare gli attacchi dell’Iran. L’attacco missilistico odierno rappresenta un ulteriore capitolo in una crisi che coinvolge attori regionali e globali, con conseguenze che potrebbero riverberarsi su scala internazionale nei prossimi giorni e mesi.






