Il ministro degli Esteri Antonio Tajani prevede che la guerra in Ucraina terminerà entro quest’anno, additando il cessate il fuoco di Putin come un bluff
Antonio Tajani, Ministro degli Esteri italiano, ha rilasciato un’intervista alla stampa in cui esprime un’ottimistica previsione sulla conclusione del conflitto in Ucraina. Secondo Tajani, la guerra potrebbe terminare entro la fine di quest’anno, grazie anche agli sforzi diplomatici, in particolare all’”ultimo grande contributo” di Papa Francesco. Tuttavia, il ministro non ha risparmiato critiche all’atteggiamento di Mosca, definendo le proposte di tregua del presidente russo Vladimir Putin come un “bluff”.
L’importanza di un’iniziativa chiara
Nel corso della sua intervista, Tajani ha sottolineato l’importanza di un’iniziativa da parte di Putin, che deve rispondere in modo chiaro alle proposte avanzate dal presidente statunitense Donald Trump. A differenza della risposta di Volodymyr Zelensky, la mancanza di una reazione da parte di Putin preoccupa Tajani, che afferma che la trattativa dovrà avviarsi su “condizioni nuove”. Questa dichiarazione evidenzia la tensione e la complessità del dialogo internazionale attuale, ponendo l’accento sulla necessità di un approccio rinnovato e più incisivo da parte dell’Unione Europea.
La rivoluzione necessaria per l’Unione Europea
Tajani ha anche partecipato al vertice del Partito Popolare Europeo (PPE) a Valencia, dove ha discusso di una “rivoluzione” necessaria per l’Unione Europea. Ha avvertito che mantenere lo status quo sarebbe deleterio per l’Italia e per l’Europa stessa. Secondo il ministro, è fondamentale che l’Europa si riappropri della sua agenda, affrontando questioni cruciali come l’immigrazione, la difesa e la politica industriale.
Proposte per un’Europa più efficace
Una delle proposte di Tajani, già accolta dal PPE, è quella di semplificare il processo normativo europeo attraverso la regola “una nuova norma, due abrogate”, che mira a ridurre la burocrazia. Inoltre, ha suggerito di unificare le cariche di presidente del Consiglio europeo e della Commissione europea, con l’elezione diretta di un nuovo presidente. Infine, ha proposto di rivedere il principio dell’unanimità, per superare l’attuale diritto di veto, affinché l’Unione possa agire con maggiore efficacia e rapidità nelle sue decisioni.






