I capi delle diplomazie dei sei maggiori Paesi europei hanno dichiarato che la Russia non ha dimostrato intenzioni serie per il dialogo di pace in Ucraina
Londra ha ospitato una riunione cruciale, durante la quale i ministri degli Esteri dei sei principali Paesi dell’Europa centro-occidentale, noti come il Gruppo di Weimar, hanno espresso forte preoccupazione per la mancanza di progressi da parte della Russia nei negoziati di pace per il conflitto in Ucraina. La dichiarazione congiunta dei partecipanti ha messo in evidenza che “finora la Russia non ha mostrato alcuna seria intenzione di compiere progressi”, invitando Mosca a procedere senza indugi verso un cessate il fuoco.
Sostegno all’Ucraina e cessate il fuoco
Durante l’incontro, che ha visto la partecipazione di rappresentanti di Italia, Francia, Germania, Polonia, Spagna e Regno Unito, insieme all’alta rappresentante della politica estera dell’Unione Europea, Kaja Kallas, è emerso un forte sostegno all’Ucraina. I ministri hanno chiesto un cessate il fuoco immediato e incondizionato della durata di 30 giorni, necessario per aprire un canale di dialogo volto a una pace giusta e duratura. Questo appello è particolarmente rilevante, considerando le recenti escalation di violenza che hanno reso ogni tentativo di negoziato sempre più complesso.
Rafforzamento delle forze armate ucraine
In aggiunta, è stato confermato l’impegno a rafforzare le forze armate ucraine, con iniziative che prevedono l’invio di munizioni ed equipaggiamenti, oltre a un miglioramento della capacità industriale del Paese. La creazione di una coalizione di sicurezza è stata proposta come fondamentale per garantire la stabilità futura dell’Ucraina e per sostenere la rigenerazione delle sue forze armate.
Limitare le entrate del Cremlino
Un altro punto cruciale emerso dalla riunione è la necessità di limitare le entrate del Cremlino, cercando di ridurre la capacità della Russia di continuare le sue operazioni belliche. La Nato è stata confermata come pilastro della sicurezza euro-atlantica, con l’impegno dei Paesi europei a incrementare la spesa per la difesa, riflettendo una crescente consapevolezza delle minacce alla sicurezza comune.






