TEL AVIV, 4 MAG – Il Comitato dell’Olp, presieduto dal presidente Abu Mazen, ha lanciato un allerta riguardo al crescente caos a Gaza. Grandi gruppi armati sono accusati di essere coinvolti nel saccheggio di cibo e forniture mediche, attività che avvantaggia solamente gli interessi israeliani. Il Comitato esecutivo ha anche approvato misure contro individui e gruppi coinvolti in azioni illegali, seguendo le leggi dello Stato di Palestina e collaborando con le istituzioni nazionali e la società civile
La situazione a Gaza sta diventando sempre più critica, con l’Olp (l’Organizzazione per la Liberazione della Palestina) che lancia un allarme riguardo alla crescente anarchia. Il presidente Mahmoud Abbas ha denunciato che diversi gruppi armati stanno saccheggiando cibo e forniture mediche, un’azione che, secondo i vertici dell’Olp, favorisce unicamente gli interessi israeliani. La scarsità di beni di prima necessità, unita alla violenza degli scontri tra fazioni locali, ha spinto l’Olp a intervenire per cercare di ristabilire un minimo di ordine.
La crisi umanitaria a Gaza
La popolazione di Gaza è gravemente colpita da anni di conflitto e blocco e la situazione attuale non fa che aggravare le difficoltà quotidiane. Le famiglie lottano per accedere a cibo e medicinali, essenziali in un contesto già di per sé difficile. Il Comitato esecutivo dell’Olp ha deciso di adottare misure contro coloro che sono coinvolti in attività illegali, compresi i saccheggi, in conformità con le leggi dello Stato di Palestina e in coordinamento con le istituzioni nazionali e la società civile.
Tensioni tra gruppi armati
Negli ultimi mesi, Gaza ha visto un aumento delle tensioni tra vari gruppi armati, che si contendono il controllo del territorio e delle risorse. La mancanza di un’autorità centrale forte ha permesso a queste bande di operare con impunità, creando un ambiente di paura e insicurezza per la popolazione. Le dichiarazioni dell’Olp evidenziano non solo la grave crisi umanitaria, ma anche la necessità urgente di un intervento esterno e di una mediazione internazionale.






