Come in “Breaking Bad” (nota serie tv, ndr): producevano droga “fai da te” in casa. È avvenuto a Trieste un significativo arresto legato alla produzione domestica di droghe. La polizia ha fermato un 23enne originario di Conegliano Veneto (Treviso) ma domiciliato nella città di Trieste, dove frequenta l’università, individuato come presunto fornitore di sostanze chimiche necessarie per la produzione di metanfetamina. Questo giovane è coinvolto in un’inquietante operazione che si collega a un laboratorio clandestino scoperto a Novara, dove un altro giovane, di 22 anni, era già stato arrestato nel mese di marzo. L’operazione ha messo in luce un fenomeno preoccupante: l’emergere della droga “fai da te”, che sta attirando sempre più giovani verso la produzione illecita di sostanze stupefacenti.
Un laboratorio clandestino scoperto
Le indagini condotte dalla polizia hanno rivelato che il 23enne gestiva un sito web dedicato alla vendita di prodotti chimici, strumenti fondamentali per la produzione di metanfetamina. Tuttavia, a seguito della diffusione della notizia riguardante l’arresto del suo cliente a Novara, il sito è stato immediatamente chiuso. Gli agenti hanno rintracciato il giovane studente universitario all’interno dell’Ateneo di Trieste, dove stava seguendo una lezione. La perquisizione della sua abitazione ha portato alla scoperta di un laboratorio clandestino attrezzato per la produzione di droghe sintetiche, con un impianto di distillazione, un microscopio scientifico e una cappa aspirafumi progettata per ridurre l’odore delle sostanze chimiche e per evitare l’attenzione dei vicini.
Sostanze chimiche pericolose
Nel laboratorio, gli agenti hanno trovato anche precursori chimici fondamentali per la sintesi di sostanze stupefacenti. Tra questi, l’Anidride Acetica, essenziale per la produzione di eroina, la Metilammina, necessaria per la produzione di metanfetamina e ketamina, e la Piperidina, utilizzata nella sintesi di molte droghe sintetiche. La Piperidina, in particolare, è regolamentata e il suo acquisto è consentito solo a persone giuridiche, ma è facilmente reperibile nel mercato clandestino, compreso il Darkweb. Gli investigatori hanno evidenziato come il giovane avesse già superato il limite consentito per l’immagazzinamento di questa sostanza, accumulando oltre 500 grammi con una sola spedizione.
La risposta delle autorità
Questo arresto segna un punto cruciale nelle operazioni di contrasto alla produzione di droga “fai da te”, un fenomeno che si sta diffondendo in diverse città italiane. La gestione di laboratori domestici per la produzione di metanfetamina ha richiamato l’attenzione delle autorità, evocando paralleli con la serie televisiva “Breaking Bad”, che narra le vicende di un insegnante di chimica che diventa produttore di droga. Le forze dell’ordine hanno sollecitato un’attenzione particolare su questo fenomeno, sottolineando come la facilità di accesso a informazioni e materiali chimici online stia rendendo più semplice per i giovani avvicinarsi alla produzione di sostanze stupefacenti.
In risposta a questa crescente minaccia, le autorità stanno intensificando le operazioni di monitoraggio e prevenzione, cercando di arginare la diffusione di pratiche simili. Le conseguenze legate all’uso di metanfetamina e di altre sostanze sintetiche sono gravi e possono portare a emergenze sanitarie di vasta portata. Negli ultimi anni, il consumo di droghe sintetiche ha mostrato un aumento preoccupante, coinvolgendo un numero sempre maggiore di giovani in attività illecite legate alla sostanza.
La sfida per le istituzioni è quella di collaborare con la società civile per affrontare questa problematica, proteggendo le nuove generazioni dai rischi associati alla produzione e all’uso di droga “fai da te”. La situazione attuale richiede un approccio coordinato e proattivo per prevenire la diffusione di laboratori clandestini e tutelare la salute pubblica.






