Kim Jong-un parla di “atto criminale” e ordina la riparazione della nave prima del prossimo congresso del partito.
SEOUL, 25 maggio 2025 — Tre alti funzionari nordcoreani sono stati arrestati dopo il fallimento del varo di un nuovo cacciatorpediniere militare da 5.000 tonnellate, avvenuto nel porto di Chongjin. Il leader Kim Jong-un, presente alla cerimonia, ha condannato l’accaduto come un “atto criminale dovuto a negligenza” e ha ordinato il ripristino immediato dell’unità navale.
Imbarazzo per il regime: la nave si inclina e imbarca acqua durante la cerimonia
Secondo quanto riportato dall’agenzia statale KCNA, il cacciatorpediniere si è inclinato su un lato subito dopo essere stato varato, subendo infiltrazioni d’acqua che ne hanno compromesso la stabilità. Immagini satellitari mostrano lo scafo inclinato, coperto da teli blu, con una parte parzialmente sommersa.
L’incidente rappresenta un colpo per il regime, che aveva annunciato il varo come una dimostrazione di forza navale. Il cacciatorpediniere è solo il secondo esemplare noto di questa classe in Corea del Nord e rientra nel più ampio piano di ammodernamento delle forze navali nordcoreane.
Arrestati i responsabili del fallimento: indagini in corso
Sono stati arrestati il capo ingegnere del progetto, il responsabile della costruzione dello scafo e il vice direttore amministrativo del cantiere navale. Inoltre, è stato convocato per interrogatorio anche il direttore del cantiere, Hong Kil Ho. Le indagini sono in corso e si prevede che possano esserci ulteriori arresti.
Kim Jong-un ha ordinato che la nave venga riparata entro giugno, in vista del prossimo congresso del Partito dei Lavoratori. Le autorità affermano che i lavori di ripristino dureranno circa dieci giorni, ma diversi esperti internazionali mettono in dubbio la fattibilità di questa tempistica.
Pressioni interne e sfide tecnologiche della marina nordcoreana
Il fallimento del varo mette in luce le difficoltà tecniche e logistiche che la Corea del Nord affronta nel tentativo di modernizzare la propria marina militare. Nonostante le forti restrizioni internazionali e la cronica mancanza di tecnologie avanzate, il regime ha intensificato gli sforzi per potenziare le capacità difensive, in particolare sul fronte marittimo.
La risposta rapida e severa delle autorità conferma la linea dura del regime nei confronti di qualsiasi errore tecnico percepito come fallimento politico. In passato, episodi simili si sono conclusi con processi sommari e punizioni esemplari per i funzionari ritenuti responsabili.