Torino, 1 settembre 2025 – Un episodio di violenza durante una partita giovanile di calcio ha scosso la comunità sportiva e civile tra Collegno e Carmagnola. Durante la partita Under 14 tra le squadre di Carmagnola e Volpiano Pianese, un genitore ha oltrepassato il limite della recinzione del campo e ha aggredito con violenza un giovane calciatore avversario, causando gravi lesioni.
Aggressione durante partita giovanile a Collegno: il papà entra in campo e colpisce un 13enne
La partita, inizialmente caratterizzata da qualche scambio di insulti e tensioni tra i ragazzi, è degenerata quando il genitore di un calciatore del Carmagnola ha scavalcato la recinzione ed è entrato in campo. In un momento di escalation, ha aggredito il portiere avversario, un ragazzo di 13 anni, colpendolo con un pugno al volto, scaraventandolo a terra e continuando a colpirlo. L’aggressione, probabilmente in difesa del proprio figlio coinvolto in una rissa precedente, ha provocato al giovane gravi fratture al malleolo e allo zigomo.
Immediatamente trasportato all’ospedale Martini di Torino, i medici hanno confermato la gravità delle lesioni. Sul caso stanno indagando i carabinieri di Collegno, che hanno identificato il responsabile dell’aggressione.
Reazioni delle istituzioni e della società sportiva
Andrea Mirasola, allenatore del Volpiano Pianese, ha denunciato la gravità dell’episodio: “Gli animi erano accesi, ma si trattava di normali alterchi tra ragazzi che sarebbero stati sedati. L’intervento violento di questo genitore ha sconvolto tutti noi. Il nostro portiere è stato portato via in ambulanza con il volto probabilmente rotto. Ci aspettiamo che la giustizia faccia il suo corso“.
Anche il sindaco di Volpiano, Giovanni Panichelli, ha espresso il proprio rammarico e condanna: “Si tratta di un episodio gravissimo e poco edificante. Lo sport deve essere sinonimo di aggregazione e benessere, non di violenza. Esprimiamo solidarietà al giovane colpito e alla sua famiglia“.
La società sportiva Carmagnola ha pubblicato un comunicato ufficiale di scuse e condanna, sottolineando che “i valori dello sport giovanile devono sempre basarsi sul rispetto, l’educazione e la crescita personale” e ribadendo la propria vicinanza alla vittima e a tutta la comunità sportiva coinvolta.






