La Cina condanna la decisione del presidente americano Donald Trump sul bando a carico degli studenti stranieri all’università di Havard
La recente decisione del governo statunitense di introdurre restrizioni sulle iscrizioni per gli studenti stranieri all’Università di Harvard ha sollevato un acceso dibattito internazionale. La Cina ha reagito con fermezza, definendo questa mossa una chiara “politicizzazione dell’istruzione“. La portavoce del ministero degli Esteri cinese, Mao Ning, ha espresso le preoccupazioni del governo cinese durante un briefing con i giornalisti, evidenziando le implicazioni di questa scelta.
La Cina condanna la decisione del presidente Usa, Donald Trump, sul bando a carico degli studenti stranieri all’università di Havard, definita una mossa “di politicizzazione dell’istruzione”. È il commento della portavoce del ministero degli Esteri, Mao Ning, espresso nel briefing quotidiano. La Cina contesta il blocco Usa alle iscrizioni straniere ad Harvard, promettendo di proteggere gli studenti da una decisione che “danneggia la credibilità degli Stati Uniti e i reciproci legami accademici”.
Conseguenze per gli studenti cinesi
La revoca della certificazione di Harvard nell’ambito del “Student and Exchange Visitor Program” (Sevp) ha creato una situazione critica per gli studenti già iscritti. Questi si trovano ora di fronte a scelte difficili, come trasferirsi in altre istituzioni o rischiare di perdere il loro status legale negli Stati Uniti. Ogni anno, Harvard accoglie tra 1.800 e 2.300 studenti cinesi, un numero significativo che dimostra i forti legami accademici tra i due Paesi.
La posizione della Cina
Mao ha sottolineato che la Cina “si oppone fermamente alla politicizzazione della cooperazione educativa”. Le azioni intraprese dagli Stati Uniti, secondo il governo cinese, non faranno altro che minare la credibilità internazionale degli Stati Uniti. Questo episodio non è isolato, ma rappresenta un trend più ampio di tensioni geopolitiche, dove l’istruzione viene utilizzata come strumento di pressione politica.
Impatti a lungo termine
In un contesto globale già segnato dalla pandemia, le restrizioni americane potrebbero avere conseguenze durature per gli studenti cinesi e per l’immagine delle università statunitensi, storicamente considerate tra le migliori al mondo. La Cina, nel frattempo, sta investendo nel rafforzamento delle proprie istituzioni educative e nella promozione di programmi di scambio, creando così un’alternativa alle università occidentali.
Questa escalation di tensioni evidenzia come le politiche educative possano riflettere e amplificare le fratture geopolitiche, con ripercussioni che si estendono ben oltre le aule universitarie. La situazione attuale rappresenta un’importante opportunità di riflessione su come le scelte politiche possano influenzare il futuro dell’istruzione globale e la mobilità degli studenti.