L’esercito del Burkina Faso è accusato di aver orchestrato un massacro di oltre 130 civili Fulani nella regione di Boucle du Mouhoun
L’ultimo rapporto di Human Rights Watch (HRW) ha sollevato preoccupazioni serie riguardo a un massacro in Burkina Faso, dove oltre 130 civili di etnia Fulani sono stati uccisi dalle forze armate. Questo tragico evento si inserisce in un contesto di violenza crescente, in particolare nella regione del Sahel, e mette in luce le sfide enormi che il paese sta affrontando.
Il contesto del massacro
La violenza ha colpito in modo particolare la zona occidentale di Boucle du Mouhoun, dove si sono verificati scontri tra le milizie e le forze governative nel mese di marzo. Ilaria Allegrozzi, ricercatrice senior di HRW, ha sottolineato che i video sui social media che documentano le atrocità delle milizie filo-governative nei pressi di Solenzo rappresentano solo una parte della verità. Le indagini hanno rivelato che anche l’esercito burkinabé è coinvolto in queste uccisioni di massa, evidenziando la necessità di un’indagine imparziale.
Testimonianze e conferme
Tra il 14 marzo e il 22 aprile, HRW ha raccolto testimonianze da 27 persone, inclusi testimoni oculari e membri delle milizie. Queste interviste hanno confermato che il massacro è avvenuto durante un’operazione delle forze speciali burkinabé, causando un numero significativo di vittime civili e uno sfollamento di massa della popolazione Fulani. Le precedenti ricerche di Hrw avevano già documentato l’uccisione di almeno 58 civili Fulani, con prove video fornite dai miliziani stessi.
La complessità della situazione
La situazione in Burkina Faso è complessa, caratterizzata da un contesto di insurrezione jihadista che alimenta tensioni etniche. Le forze governative, spesso sostenute da milizie locali, si trovano coinvolte in conflitti che non solo mettono a rischio la vita dei civili, ma ampliano anche il divario di fiducia tra la popolazione e lo stato. È fondamentale che le autorità burkinabé affrontino le proprie responsabilità e garantiscano la sicurezza di tutte le etnie per prevenire ulteriori atrocità.






