ROMA, 09 MAG – La scelta di Leone XIV da parte della Curia è stata definita da Steve Bannon, ex stratega di Donald Trump, come “la scelta peggiore per i cattolici Maga”. Bannon ha interpretato questa elezione come un voto anti-Trump da parte dei globalisti. Durante un’intervista con Piers Morgan, aveva anticipato l’elezione del cardinale Prevost, descritto come un outsider sostenuto dai poteri del Deep State e della Deep Church
Steve Bannon, ex capo stratega di Donald Trump, ha recentemente sollevato un acceso dibattito critico riguardo all’elezione di Leone XIV come nuovo pontefice, definendola “la scelta peggiore per i cattolici Maga”. Questa affermazione, rilasciata durante un’intervista con il noto giornalista britannico Piers Morgan, mette in luce le dinamiche interne alla Chiesa e il loro potenziale impatto sulla politica statunitense.
Critiche all’elezione di Leone XIV
Bannon, figura di spicco nel movimento populista americano, ha descritto l’elezione di Leone XIV come un chiaro segnale di un voto anti-Trump orchestrato dai globalisti della Curia. Questo commento si inserisce in un contesto più ampio in cui il movimento Maga (Make America Great Again) percepisce una crescente cospirazione contro le proprie ideologie, sostenendo che figure come Leone XIV rappresentano interessi di una élite contraria ai valori tradizionali.
Previsioni di Bannon
Durante l’intervista, Bannon aveva anticipato l’elezione del cardinale Prevost, un nome che aveva identificato come un “dark horse”, ovvero un outsider sostenuto da forze che il movimento Maga associa ai cosiddetti “Deep State” e “Deep Church”. Questo linguaggio evocativo evidenzia la crescente tensione tra il movimento populista di destra e le istituzioni tradizionali, comprese quelle religiose, viste come ostili alla sua agenda.






