ROMA, 27 APR – Almeno 40 palestinesi sono stati uccisi dall’esercito israeliano nella Striscia di Gaza nelle ultime 24 ore. Le operazioni di bombardamento continuano, alimentando l’allerta delle agenzie umanitarie per una possibile carestia a causa del blocco degli aiuti. Dal 18 marzo, il conflitto è ripreso dopo il rifiuto di Hamas di accettare le proposte di mediazione.
Negli ultimi giorni, la situazione nella Striscia di Gaza ha subito un drammatico deterioramento, con almeno 40 palestinesi uccisi a causa dei bombardamenti dell’esercito israeliano. Questa notizia, riportata dall’agenzia di stampa russa Tass e dall’emittente qatariota Al Jazeera, mette in luce l’intensificarsi delle operazioni militari che continuano senza sosta, generando una profonda crisi umanitaria.
Intensificazione dei raid aerei
Le truppe israeliane hanno intensificato i raid aerei, suscitando gravi preoccupazioni tra le agenzie umanitarie. Queste avvertono di una possibile catastrofe alimentare in arrivo, aggravata dal blocco israeliano che è in vigore da anni. Tale situazione ha reso difficile l’accesso ai beni di prima necessità e ai servizi essenziali, mentre le risorse alimentari scarseggiano e il sistema sanitario è al collasso.
Ripresa dei combattimenti
Dal 18 marzo, l’esercito israeliano ha ripreso i combattimenti, una mossa giustificata dal governo di Benjamin Netanyahu a causa del rifiuto di Hamas di accettare le proposte di mediazione avanzate dagli Stati Uniti. L’inviato presidenziale, Steve Witkoff, ha tentato di avviare un dialogo, ma i suoi sforzi si sono rivelati vani.






