Al corteo in occasione della Giornata per l’anniversario della Liberazione, dopo lo stop del Comune. Anpi: “È un canto d’amore”
Il 25 aprile rappresenta una giornata di grande significato per la comunità italiana, poiché si celebra la Liberazione dal regime fascista. Quest’anno, il comune di Romano di Lombardia, in provincia di Bergamo, è stato al centro di una controversia inaspettata. Nonostante un divieto imposto dall’amministrazione comunale, il canto “Bella ciao” ha risuonato tra i manifestanti, evidenziando l’importanza storica e culturale di questo inno della Resistenza.
Il divieto del sindaco e le reazioni
Il sindaco Gianfranco Gafforelli ha deciso di vietare l’esecuzione di alcune canzoni, tra cui “Bella ciao”, per rispettare il lutto nazionale in seguito alla morte di Papa Francesco. Tuttavia, questo divieto ha sollevato polemiche tra i cittadini, che hanno scelto di ignorare la disposizione. Walter Torioni, presidente dell’Anpi locale, ha messo in discussione la legittimità del divieto, dichiarando di non aver trovato alcuna indicazione chiara che giustificasse il silenzio su un canto così significativo. “Bella ciao è un canto d’amore e di libertà, un simbolo di resistenza”, ha affermato Torioni, sottolineando il valore universale di questo inno.
Le difese del sindaco
Gafforelli ha difeso la sua scelta, spiegando che la decisione era stata presa in accordo con i capigruppo e le associazioni coinvolte nella celebrazione. Ha lamentato che la polemica si sia sviluppata, affermando: “Mi dispiace che si svilisca una festa così importante”. La sua posizione ha suscitato ulteriori critiche, con alcuni cittadini che hanno accusato l’amministrazione di voler sminuire l’importanza del 25 aprile, definendola addirittura “fascista”.
Il clima di tensione durante il corteo
Durante il corteo, il clima di tensione è aumentato, con manifestanti che hanno espresso il loro dissenso verso l’amministrazione. Frasi di contestazione hanno risuonato, e uno dei partecipanti ha dichiarato: “Il Papa è con noi”, evidenziando che “Bella ciao” rappresenta non solo la memoria della Resistenza, ma anche i valori fondanti della Costituzione italiana. Torioni ha ribadito che la Resistenza appartiene all’intero Paese, rendendo chiaro che la lotta per la libertà e la democrazia è un patrimonio collettivo da celebrare e difendere.
In conclusione, la celebrazione del 25 aprile a Romano di Lombardia ha messo in luce le tensioni tra la memoria storica e le decisioni politiche, sottolineando l’importanza di mantenere viva la memoria della Resistenza e i valori di libertà e democrazia che essa rappresenta.






