Milano, 29 ottobre 2025 – Si chiude definitivamente un’era storica del web con la dismissione del dominio twitter.com, segnando la fine del vecchio Twitter e sancendo il completo passaggio alla nuova piattaforma X, gestita da X Corp sotto la guida di Elon Musk. La data cruciale è fissata per il 10 novembre 2025, quando non sarà più possibile accedere ai profili tramite il dominio originario e verranno aggiornate le chiavi di sicurezza per gli utenti con doppia autenticazione.
La fine di Twitter: il passaggio a X.com
Il social network nato nel 2006 da un’idea di Jack Dorsey, Noah Glass, Biz Stone ed Evan Williams, ha subito una trasformazione radicale a partire dal luglio 2023, quando Elon Musk ha acquisito la società e ha rilanciato la piattaforma con il marchio X. L’operazione di rebranding si è conclusa con il reindirizzamento di tutti gli URL da twitter.com a X.com, eliminando ogni traccia del nome storico.
Il team di sicurezza di X ha comunicato via profilo @Safety che dal 10 novembre non sarà più possibile utilizzare le vecchie chiavi di sicurezza legate a twitter.com: gli utenti che hanno attivato la doppia autenticazione dovranno aggiungere una nuova chiave per accedere tramite X.com, abbandonando quella precedente. Questo cambiamento interessa solo chi utilizza sistemi di accesso avanzati. Inoltre, il nuovo marketplace annunciato su X permetterà agli abbonati Premium di acquistare nomi utente inattivi, un’iniziativa volta a rivitalizzare la community.
Elon Musk e la visione di X.com
La trasformazione di Twitter in X rappresenta il compimento di un progetto che Elon Musk ha in mente da tempo. Originariamente fondata nel 1999 come compagnia di servizi finanziari online, X.com è stata la prima impresa di Musk, con l’obiettivo di creare una piattaforma simile a WeChat, capace di integrare social, servizi finanziari e comunicazione in un unico ecosistema. Dopo la fusione con Confinity e la nascita di PayPal, Musk ha mantenuto un forte legame con il brand X.com, riacquistandone il dominio nel 2017 per motivi sentimentali e strategici.
La completa migrazione al dominio X.com e la rimozione definitiva di Twitter segnalano il consolidamento di questa visione, nonostante le critiche relative ai potenziali problemi SEO derivanti dal cambio di URL e alcune preoccupazioni sull’algoritmo della piattaforma, accusato di polarizzare le informazioni e di veicolare contenuti controversi.
Il passaggio a X.com non modifica le politiche di privacy e protezione dati, che rimangono invariate.
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