WhatsApp ha annunciato l’introduzione di una nuova funzione pensata per contrastare le frodi digitali, sempre più diffuse sulla piattaforma. Si tratta di un sistema che avvisa automaticamente l’utente quando viene aggiunto a un gruppo da un numero sconosciuto. L’obiettivo è permettere di riconoscere tempestivamente possibili tentativi di truffa, grazie a una scheda informativa che mostra elementi utili per decidere se rimanere o uscire immediatamente dalla chat.
Come operano i truffatori nei gruppi WhatsApp
Negli ultimi tempi, l’inserimento in gruppi da parte di sconosciuti è diventato uno degli stratagemmi più comuni tra i criminali informatici. Questo metodo consente loro di entrare in contatto con potenziali vittime senza doverle contattare direttamente. Una volta all’interno del gruppo WhatsApp, i truffatori possono inviare link pericolosi, promuovere investimenti fittizi o raccogliere dati sensibili, che poi vengono utilizzati per attacchi di phishing. Le conseguenze possono andare dalla perdita economica alla violazione della privacy e della sicurezza digitale.
Una protezione immediata
Il cuore del nuovo sistema è la cosiddetta “panoramica di sicurezza”, che appare nel momento in cui un utente viene aggiunto a un gruppo WhatsApp da un contatto non salvato in rubrica. In questa schermata compaiono informazioni fondamentali come la data di creazione del gruppo, il numero di partecipanti e possibili indizi che lasciano sospettare una truffa. Grazie a questa interfaccia, è possibile uscire dal gruppo senza neppure aprirlo, mentre le notifiche resteranno silenziate fino a una conferma volontaria di permanenza nella chat.
Maggiore attenzione anche alle chat individuali su WhatsApp
WhatsApp sta inoltre sperimentando un sistema di avvisi anche per le conversazioni dirette. Quando si riceve un messaggio da un numero sconosciuto, sarà fornito un contesto aggiuntivo per aiutare l’utente a comprendere meglio chi sta scrivendo. L’obiettivo è scoraggiare le risposte impulsive e promuovere un controllo accurato del contenuto, soprattutto nei casi in cui si percepisca urgenza o si ricevano richieste anomale, come codici personali o somme di denaro.
Il ruolo delle altre piattaforme
La diffusione delle frodi digitali non si ferma a WhatsApp. I truffatori utilizzano un approccio multicanale che coinvolge anche SMS, app di incontri, social network e sistemi di pagamento, rendendo difficile tracciare i flussi fraudolenti. Secondo la piattaforma, molte delle truffe più elaborate nascono da centri criminali situati nel Sud-Est asiatico, operanti attraverso reti organizzate. Una singola frode può spostarsi da una piattaforma all’altra, eludendo i sistemi di controllo grazie alla frammentazione delle informazioni.
L’intelligenza artificiale al servizio del crimine
Nel 2025, WhatsApp e Meta hanno collaborato con OpenAI per individuare e smantellare un centro di truffa con base in Cambogia. Il gruppo criminale utilizzava ChatGPT per creare messaggi ingannevoli, che contenevano link verso chat WhatsApp. Da lì, le vittime venivano reindirizzate su Telegram, dove ricevevano compiti fasulli, come mettere “like” su video di TikTok. Dopo una prima illusione di guadagno, veniva richiesto un deposito in criptovaluta, parte di uno schema ben architettato per trarre in inganno gli utenti.






