Roma, 30 settembre 2025 – Un recente studio condotto dal Kaspersky Security Network, che ha analizzato i dati raccolti tra gennaio e aprile 2025, ha evidenziato un preoccupante aumento dei virus malevoli che si mascherano da applicazioni molto conosciute come ChatGPT, Zoom, Microsoft Office e Google Drive. Questi malware riescono a infiltrarsi nelle reti aziendali senza destare sospetti, colpendo in particolare le piccole e medie imprese (PMI). Tra i paesi europei, l’Italia figura tra quelli più colpiti, con il 25% degli attacchi rivolti a queste realtà.
Tipologie di minacce informatiche più diffuse tra le PMI europee
Secondo i ricercatori di Kaspersky, le principali minacce che hanno interessato le PMI in Europa sono state:
– Backdoor (24%): software installati in modo invisibile che permettono ai criminali informatici di controllare da remoto i sistemi infettati;
– Trojan (17%): programmi dannosi in grado di eseguire azioni non autorizzate o addirittura interrompere il funzionamento del computer;
– Not-a-virus: Downloader (16%): applicazioni che scaricano contenuti aggiuntivi da Internet senza informare chiaramente l’utente, sfruttate dagli hacker per diffondere ulteriori malware.
Dal confronto con altri paesi, emerge che l’Austria registra la percentuale più alta di attacchi di questo tipo con il 40%, seguita dall’Italia (25%) e dalla Germania (11%). Anche Spagna (10%) e Portogallo (6%) hanno riportato valori significativi, mentre Francia, Serbia e Regno Unito si attestano attorno all’1%, con Romania, Grecia e Svizzera sotto l’1%. A livello africano, il Marocco guida con il 41%, seguito da Tunisia (24%) e Algeria (16%).
Consapevolezza e prevenzione come strumenti essenziali di difesa
Marc Rivero, Lead Security Researcher del Global Research and Analysis Team di Kaspersky, sottolinea che “la migliore difesa contro i malware sofisticati non è rappresentata dallo strumento più costoso, ma dalla conoscenza del modus operandi degli hacker e dalla capacità di chiudere le porte che cercano di aprire”. Rivero invita le aziende a incrementare la consapevolezza dei propri dipendenti sui rischi informatici, poiché la formazione rappresenta un elemento chiave nella strategia di protezione contro le intrusioni digitali.
L’analisi di Kaspersky conferma dunque come la diffusione di malware camuffati da app familiari rappresenti una minaccia concreta e in crescita per il tessuto imprenditoriale italiano ed europeo, richiedendo un approccio integrato tra tecnologia e formazione per contrastare efficacemente tali rischi.






