Imbarazzo per il Chicago Sun-Times e il Philadelphia Inquirer dopo la pubblicazione di una lista di letture estive contenente titoli inventati dall’intelligenza artificiale. Un giornalista freelance ha ammesso di non aver verificato le informazioni
Un episodio di disinformazione ha recentemente scosso il mondo del giornalismo americano, coinvolgendo due importanti testate: il Chicago Sun-Times e il Philadelphia Inquirer. La scorsa domenica, entrambi i quotidiani hanno pubblicato una lista di letture estive che, inizialmente, sembrava innocua. Tuttavia, alcuni dei titoli presenti nella lista si sono rivelati del tutto inventati, frutto dell’elaborazione di un’intelligenza artificiale.
La scoperta della disinformazione
Le prime polemiche sono emerse sui social media, dove gli utenti hanno rapidamente segnalato l’irregolarità. Il Chicago Sun-Times, nella sua edizione online, ha ammesso l’errore, definendo i contenuti pubblicati come “disinformazione”. La responsabilità è stata attribuita a un giornalista freelance che ha utilizzato un chatbot per raccogliere suggerimenti su quali libri consigliare ai lettori. Purtroppo, il sistema ha generato titoli di opere inesistenti, attribuendoli ad autori conosciuti e apprezzati.
Titoli fittizi e inganno
Tra i titoli fittizi figurano opere come “Hurricane Season” di Brit Bennett e “Nightshade Market” di Min Jin Lee. Questi titoli, purtroppo, non solo non esistono, ma i loro riassunti sono stati redatti in modo tale da sembrare autentici, ingannando i lettori. Marco Buscaglia, il giornalista freelance che ha realizzato l’articolo, ha riconosciuto le sue mancanze, ammettendo di non aver verificato le informazioni fornite dall’IA.